In una ricerca pubblicata sulla rivista Small, gli scienziati hanno utilizzato la pelle artificiale a doppia reazione per una serie di applicazioni, tra cui la manipolazione di personaggi di giochi virtuali, la navigazione di mappe elettroniche e lo scorrimento di documenti elettronici. La pelle artificiale è stata in grado di rilevare segnali distinti in caso di avvicinamento a diversi bersagli, rendendo possibile l’identificazione di oggetti senza contatto.
Questo progresso fornisce un’applicazione sperimentale per rendere un robot in grado di classificare materiali come polimeri, metalli e pelle umana in una modalità completamente priva di contatto. I ricercatori osservano che questa pelle artificiale può essere utilizzata nell’elettronica ingegnerizzata di prossima generazione, con un potenziale nelle interfacce uomo-macchina, nell’intelligenza artificiale, nelle protesi e nella realtà aumentata. “Abbiamo creato una pelle artificiale con capacità di rilevamento superiori a quelle della pelle umana. A differenza della pelle umana, che rileva la maggior parte delle informazioni dalle azioni di contatto, questa pelle artificiale ottiene anche ricche informazioni cognitive codificate nelle operazioni senza contatto”, ha dichiarato l’autore Yifan Wang, professore assistente presso la Nanyang Technological University, a Singapore. “Il lavoro potrebbe portare a tecnologie di percezione robotica di prossima generazione, superiori agli attuali sensori tattili”.