Le statistiche degli economisti prevedono che nel 2023 possa avvenire una recessione globale dell’economia. I risultati del Chief Economists Outlook hanno registrato possibili venti contrari nel nuovo anno per le imprese. La contrazione economica è infatti “estremamente probabile” per il 18% degli esperti, “probabile” per il 45%.
L’economia globale rallenterà considerevolmente nel 2023 con una recessione da moderata a profonda in Europa, una recessione o un rallentamento modesto negli Stati Uniti e una crescita storicamente lenta in Cina. L’inflazione in Nord America diminuirà rapidamente. L’inflazione calerà in Europa, ma a un ritmo più lento. È probabile che i mercati del lavoro rimangano tesi anche se le economie rallentano. Questo fenomeno sarà guidato da dati demografici, Covid-19 persistente, minore partecipazione alla forza lavoro e migrazione molto ridotta. Le tendenze geopolitiche rimarranno incerte, costringendo così le aziende a concentrarsi maggiormente sulla resilienza e sulla ridondanza della supply chain.
Ira Kalish, chief global economist di Deloitte
Forse un terzo dell’economia globale entrerà in recessione nel 2022 o 2023. Uno spazio però resta anche per l’ottimismo. Le imprese si trovano già ora all’inizio dell’anno ad affrontare una tripla sfida. Ci sono prezzi elevati dei fattori di produzione chiave, inasprimento della politica monetaria e indebolimento della domanda. Quasi tutti gli economisti intervistati prevedono che la domanda debole eserciterà un importante freno all’economia 2023. Altri fattori scatenanti sono costi di finanziamento elevati e costi di produzione alti. Anche l’incertezza normativa e politica impattano sull’attività aziendale.
- Davos, economisti: alto rischio recessione globale (lapresse.it)