Per le famiglie italiane potrebbe arrivare una stangata di 2mila euro l’anno. Questo perché la trattativa sugli aumenti dei salari di colf, badanti e baby sitter non si è ancora conclusa. Prosegue la mediazione tra i sindacati di categoria dei lavoratori domestici e il ministero del Lavoro. Si sta cercando di trovare una soluzione o almeno un compromesso che eviti un aumento eccessivo a carico delle famiglie.
La Commissione nazionale per aggiornamento retributivo si è riunita ancora una volta. Senza accordo, scatterà in automatico un adeguamento della retribuzione minima, pari all’80% dell’inflazione. Il 100% sarà uguale ai valori convenzionali del vitto e alloggio. L’aumento rispetto ai minimi del 2022, secondo Assindatcolf (l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) sarebbe pari al 9,2%, mentre per vitto e alloggio dell’11,5%.
I calcoli della Fidaldo, Federazione italiana del Lavoro domestico, dichiarano che per una badante a tempo pieno l’aumento sarebbe di circa 125 euro al mese. Per il 2023 l’aumento degli stipendi di colf, badanti e baby sitter associato all’inflazione potrebbe diventare un peso insostenibile per le famiglie italiane. Facendo il conto di contributi, ferie, rateo della tredicesima e Tfr, la spesa da aggiungere sarebbe 2mila euro nell’anno. Una vera stangata se si aggiungono tutti i rincari ricevuti nell’ultimo periodo.