Il governo Meloni lascerà il segno nell’economia italiana con il rinnovo di cariche di alto livello, fra cui quella del governatore della banca centrale italiana. Numerose le nomine ai vertici societari nell’ambito dell’economia e della finanza entro il 2023. Tra queste c’è anche la leadership di più di 60 imprese statali, incluse grandi società energetiche e petrolifere. Anche il capo del Tesoro è tra le nomine chiave. Una raffica di nuove nomine che permetterà di rinnovare l’immagine della coalizione governativa. 

Tra le più importanti società petrolifere c’è Eni, guidata dall’Amministratore Delegato Claudio Descalzi. L’Ad ha una grande esperienza a livello di accordi geopolitici avendo lavorato strettamente con diversi governi. Ha un’approfondita conoscenza degli interessi italiani in Medio Oriente e in Africa. 

Tra i colossi energetici c’è Enel con l’attuale Amministratore Delegato Francesco Starace, che sicuramente verrà sostituito. Un altro gigante è la società di difesa Leonardo SpA guidata dall’ex banchiere Alessandro Profumo. Anche lui quasi sicuramente passerà il testimone. 

In via di rinnovo anche i posti importanti di Poste Italiane, il gestore della rete elettrica Terna, la banca Monte dei Paschi di Siena. Da citare anche Enav, controllore del traffico aereo all’AMCo, gestore di crediti in sofferenza di proprietà statale. Tornando sul fronte della nuova guida per la banca centrale, chiunque sarà successore di Visco diventerà membro del Consiglio direttivo della Bce. Se la scelta di Giorgia Meloni cadesse su Fabio Panetta, si lascerebbe un posto vacante a Francoforte assolutamente da coprire. Se il premier optasse per l’ex ministro delle Finanze Daniele Franco, altro ex funzionario di Banca d’Italia, ci sarebbero meno conseguenze problematiche.