Notizia amara per le famiglie nel mese di gennaio con un rischio di aumento del 9,2% per colf e badanti. Questi ultimi non hanno di sicuro retribuzioni alte. Il contratto collettivo che regola colf, badanti e baby sitter prevede un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni su base inflazionistica. Se non si trovasse un compromesso, allora si arriverebbe a un +9,2% delle retribuzioni minime previste per il settore con un adeguamento all’80% dell’inflazione. Un altro carico sulle famiglie, già alle prese con il caro bollette.
Per Fidaldo (Federazione italiana dei datori di Lavoro domestico), il rischio potrebbe indurre molte persone a diminuire le ore o a rifugiarsi nel sommerso. Così i contratti di colf e badanti saranno più alti nel 2023, con rialzi oltre 120 euro mensili. Il 9,2% come adeguamento delle retribuzioni minime dovrebbe scattare dal 18 gennaio. Questo in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo con l’adeguamento all’80% dell’inflazione.
Una riunione tra sindacati e associazioni datoriali serba la speranza che si arrivi a un accordo. Senza accordo, altrimenti l’aumento scatterà automaticamente. La stima arriva da Assindatcolf, a confronto dei minimi attuali e non alle retribuzioni ai valori di mercato. Questa sottolinea come gli aumenti siano maggiori per i lavoratori conviventi.
- Lavoro, +9,2% di spesa per colf e badanti (lapresse.it)