Il 2022 è un anno da scordare a causa della pandemia, della crisi economica e della guerra in Ucraina. Tutto ciò ha portato a un innalzamento inevitabile di alcuni prodotti di prima necessità. Ecco quali sono quelli che hanno subito maggiori rincari, a stilare la classifica è l’Unione Nazionale Consumatori. 

Rispetto al 2021, una famiglia italiana ha speso in media 513 euro in più. Fra i prodotti con maggiori rincari ci sono pane e cereali (inclusi pane, pasta, farina e riso) con 100 euro in più rispetto al 2021. Al secondo posto ci sono i vegetali che sono costati 92 euro in più a famiglia. Terzo posto per le carni con 87 euro in più, fra cui il pollame con il balzo più alto. Poi latte, formaggi e uova (69 euro in più), pesci e prodotti ittici (40 euro in più). A seguire oli e grassi (31 euro in più), le bevande analcoliche (23 euro in più). Poi zucchero, confetture e miele (16 euro in più). La classifica si chiude con salse, piatti pronti, alimenti per bambini, integratori, caffè, tè e cacao (9 euro in più). 

Sul fronte inflazione, a vincere è l’olio diverso da quello d’oliva (+51,6% in più), poi il burro (+28,2% in più), infine lo zucchero con +19%. In quarta posizione la farina (+18,5%), poi il riso (+17,9%), la margarina (+17,8%) e la pasta (+17,3%). Seguono il latte conservato (+16,5%), i vegetali freschi (+14,3%) e il pollame con +13,4%.

Per prodotti non alimentari la classifica dei rincari vede al primo posto l’energia elettrica (+110,4%). Al secondo posto i voli internazionali con +85,9%. Terzo posto per il gas di città con +73,7%. Al quarto posto il gasolio per riscaldamento (+38,4%). Seguito da Gpl e metano (+33,3%) e gasolio per mezzi di trasporto (+22,1%).