Il Consiglio dei Ministri valuta la questione aumento pensioni e cambia ancora le percentuali: più soldi per chi percepisce un assegno inferiore a 2.626 euro, ma sopra questa soglia il taglio sarà più severo.

Più soldi per le pensioni fino a 2.626 euro, meno per chi guadagna di più: così potrebbe essere sintetizzata la variazione del valore delle pensioni nell’ultima legge di bilancio del 2023 dall’emendamento straordinario. 

In particolare, il governo Meloni intende rivedere le percentuali di rivalutazione, ovvero il meccanismo che corregge la variazione dell’indice dei prezzi osservata lo scorso anno. Ciò tenuto conto dell’ammontare delle prestazioni sociali e assistenziali rispetto a quanto era stato pianificato con il testo della legge di bilancio 2023  approvato dal Consiglio dei ministri.

L’obiettivo è quello di dare più soldi alle classi medie, quindi a coloro la cui pensione è  (circa 2100 euro) e  5 volte (circa 2626 euro) superiore alla pensione minima. Ciò richiede però inevitabilmente maggiori risorse non disponibili: pertanto, allo stesso tempo, andrebbe disegnato un meccanismo di rivalutazione ancora più stringente per quei gruppi che superano di 5 volte il trattamento minimo.

In attesa dell’approvazione di questa modifica, che cambierà il meccanismo di rivalutazione delle pensioni nel 2023, vedremo come i nuovi entranti potranno incidere sulle pensioni nel 2023.

Va ricordato che la  pensione minima è una misura di sostegno economico prevista dalla legge che viene erogata ai cittadini anziani, disoccupati o con un reddito basso. Il suo importo è definito annualmente con un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali in base ai criteri stabiliti dalla legge.