L’Italia si doterà di un Centro per la progettazione dei microchip. L’iniziativa è prevista dall’articolo aggiuntivo 74 bis della Legge di bilancio. Il finanziamento, per il momento, non è particolarmente robusto, soprattutto per lo scopo estremamente ambizioso che si propone: 10 milioni di euro nel 2023, a cui seguiranno altri 25 milioni spalmati dal 2024 al 2030.
Il progetto del Centro italiano per la progettazione dei microchip fa seguito ad alcune precedenti dichiarazioni del Ministro Adolfo Urso, che dopo il suo insediamento aveva più volte ribadito l’ambizione di portare l’Italia alla ‘sovranità tecnologica‘, uno degli obiettivi del Governo Meloni da raggiungere in concerto con le iniziative e gli sforzi dell’Unione Europea (a sua volta intenzionata a potenziare il market share europeo nel mercato dei semiconduttori).
Recentemente il colosso dei processori Intel ha annunciato l’intenzione di aprire una chip factory in Veneto (nella provincia di Verona, ad essere precisi), mentre StMicroelectronics ha stanziato poco meno di 300 milioni di euro per la costruzione di uno stabilimento, sempre per la produzione di semiconduttori, in Sicilia.
Centro per la progettazione dei microchip avrà quindi il compito di coordinare e supervisionare la nascente filiera dei microchip Made in Italy. Una fondazione nata con l’intento di «rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore».
La fondazione sarà partecipata dal ministero dell’Economia e delle finanze, oltre che dal ministero del Made in Italy e dal Ministero dell’Università e della Ricerca.