L’arrivo di un fratellino in casa per i fratelli maggiori viene definito la sindrome del primogenito sfollato. A volte colpisce, anche se non in modo evidente, pure il figlio “di mezzo”. Nello specifico si tratta di una serie di comportamenti e reazioni nel figlio maggiore quando arriva un nuovo fratello. Insomma, il suo arrivo lo si vede come un’intrusione e non come un legame filiale. La caratteristica tipica della sindrome del primogenito sfollato è il desiderio del fratello maggiore di attirare l’attenzione dei genitori. È anche il desiderio di attaccare o eliminare l’intruso arrivato, anche se sembra amarlo mostrando di volersi prendere cura di lui. 

Se i genitori non sanno come gestire questa situazione, possono causare gravi danni emotivi al bambino. Il piccolo non sa di soffrire di questa sindrome e non si rende conto di rifiutare suo fratello o sua sorella. Vede solo come tutti si concentrano sul nuovo arrivato prestandogli maggiore attenzione. Ecco i comportamenti che presenta:

  • maggiore aggressività
  • estrema passività
  • scarso rendimento scolastico
  • introversione
  • disattenzione
  • poca partecipazione al gioco
  • alterazioni dell’appetito
  • disturbi del sonno
  • scoppi d’ira frequenti o “capricci”

Inoltre, i bambini che riportano questa sindrome possono tornare a succhiarsi il pollice come da piccoli oppure avere sintomi fisici o addirittura problemi di salute. Spesso la sindrome può incidere nei bambini da adulti procurando un profondo sentimento di abbandono dando la sensazione di non avere un posto nel mondo. Bisogna lavorare con il bambino prima che nasca il fratellino, quindi anticipare la preparazione al nuovo evento

Insegnare al bambino a condividere uno spazio che prima era solo suo, è importante coinvolgerlo nei preparativi per il parto. Spiegare al piccolo che la madre deve andare in ospedale per avere il bambino, insomma, metterlo al corrente di tutto. Importante è che il bambino occupi un posto fondamentale nella vita dei genitori. L’arrivo del secondogenito deve essere condiviso con il piccolo come un evento familiare positivo.