Di recente uno studio ha evidenziato che l’emisfero australe sia più tempestoso del settentrionale del 24%. Gli studiosi hanno trovato i principali colpevoli: la circolazione oceanica e le grandi catene montuose nell’emisfero settentrionale. Gli esperti hanno messo insieme osservazioni, teoria e simulazioni con la fisica del clima terrestre. Sono state rimosse alcune differenti variabili, una alla volta, e poi si è quantificato l’impatto di ognuna sulle tempeste. 

La prima variabile riguarda le grandi catene montuose: interrompono il flusso dell’aria. Questo riduce le tempeste e nell’emisfero settentrionale ci sono più catene montuose. L’altra variabile è la circolazione oceanica, lenta ma potente. Dopo queste prime risposte al fatto per cui l’emisfero australe sia più tempestoso, hanno esaminato il cambiamento delle tempeste. Questo nell’emisfero australe è collegato al cambiamento dell’oceano. I segnali conclusivi sono: aumento delle tempeste nell’emisfero australe e cambiamenti trascurabili nell’emisfero settentrionale.

Fondamentale è prevedere, comprendere cosa succederà con l’accelerazione del cambiamento climatico. Così aumentiamo la fiducia nelle proiezioni sui cambiamenti climatici aiutando la collettività a prepararsi agli impatti improvvisi dei cambiamenti climatici. Un obiettivo della ricerca è capire se i modelli presi in considerazione stanno dando buone informazioni. Un modo per comprendere meglio se possiamo fidarci del futuro. La posta in gioco è alta.