La sociologa Eva Illouz la chiamava “società della scelta”. Quest’ultima altro non è che il mondo in cui siamo inseriti oggi, ricco di possibilità anche in ambito amoroso. Wallace, invece la definisce “mentalità da shopping”, ed è quello che avviene con le numerose applicazioni e siti online in cui si conoscono virtualmente persone per le quali, se non si è soddisfatti, vi è subito un’alternativa.
Sono molti gli autori e filosofi che hanno definito l’essere umano come un animale sociale, naturalmente portato a cercare il legame con il resto del mondo. Tuttavia, in una società digitalizzata sono cambiate anche le modalità con cui si cerca di colmare questo bisogno. Il modo in cui sono cambiate le relazioni amorose è quindi importante per comprendere quali sono le problematiche alle quali si può andare incontro e quali sono invece i punti di forza che potrebbero incidere positivamente sulla costruzione del legame affettivo.
La “società della scelta”
I social network, negli ultimi decenni hanno giocato un ruolo importantissimo per quanto riguarda la scelta del partner. Diversi sondaggi testimoniano come ad oggi le nuove relazioni amorose siano nate prevalentemente online, prevedendo un breve periodo di conoscenza a distanza che porta poi all’instaurarsi e di una profonda storia d’amore.
Eppure, questo meccanismo non è scevro da problemi, poiché il cambiamento rispetto ad alcuni decenni fa è stato talmente radicale da aver rivoluzionato in modo abissale la percezione relazionale.
È inevitabile notare quanto i bar, le piazze e la vita quotidiana del mondo reale non abbia più spazio per la costruzione di interazioni umane, specialmente per quanto riguarda quelle amorose. L’intimità e lo scambio umano sono dunque incredibilmente diverse dalle fasi del corteggiamento del passato.
Basta leggere un libro di Jane Austen per rendersi conto di quanto il sistema valoriale tra una persona e l’altra si sia incredibilmente trasformato. Ad oggi, possiamo infatti dimenticare le lunghe passeggiate a raccontare di sé corteggiandosi tramite la parola i gesti d’affetto. Questa, è la società dello scarto e, sempre per citare la famosissima Illouz, sembra esserci anche una dilagante “fobia da impegno”, specialmente da parte del soggetto maschile.
La frontiera delle app di incontri
Applicazioni come Tinder e piattaforme online donano l’illusione della scelta infinita. Basta guardare tre o quattro fotografie per farsi un’idea della vita di una persona e di conseguenza scartarla o decidere deliberatamente di provare a conoscerla.
Così facendo, si saltano tutti quegli step naturali per i quali il valore umano si incontra con quello dell’altro, generando un peggioramento di quella che viene chiamata la velocità sociale, in cui umani come criceti, si muovono veloci sostituendo quello che all’apparenza non sembra piacere.
Un’altra delle tematiche che l’avvento dei social network in campo amoroso ci costringe ad affrontare è anche quella del bisogno di riconoscimento. L’amore è infatti anche la necessità egoistica di essere visti dall’altro.
Quello che è chiaro è che le esigenze umane non sono cambiate, ma vengono sperimentate in un’ottica completamente nuova. La rivoluzione oggi, si esprime principalmente tramite un like, conosciuto come il nuovo metodo di corteggiamento per eccellenza. Mettere un mi piace significa dire “ti sto trovando attraente” ed è il modo più efficace per farsi notare. Al contempo, l’altra persona sarà incentivata a postare fotografie di sé stessa al fine di appagare quel naturale bisogno di essere vista e percepirsi importante nella mente del prossimo.
Mancanza di autostima
Non esiste più quindi quello spazio fisico in cui si esplora la persona nella sua interezza, venendo a contatto con i gesti quotidiani e con un dialogo fatto di botta e risposta in cui si percepisce la primordiale essenza di umanità.
Immersi in un luogo che non ha distanze ma solo soggetti virtuali, abbiamo l’impressione di essere circondati da infinite persone da conoscere e di conseguenza, da scartare. Questo ci porta inevitabilmente a creare la società della scelta veloce, in cui vengono eliminate tutte quelle caratteristiche che a primo impatto generano una difficoltà. Il meccanismo della scelta veloce, però, toglie agli esseri umani quella naturale capacità di gestire le dinamiche reali di un rapporto.
Pensiamo ad esempio ad un incontro reale che non sta andando nel migliore dei modi. Quando ci si accorge che l’altra persona non piace, bisognerebbe gestire tramite la parola quel preciso momento. Eppure, ad oggi non siamo più capaci poiché lo scarto immediato consentito dai social, ci aiuta ad evitare tutti questi step, incrementando però la mancanza di autostima e di autodeterminazione nella vita reale.
La mentalità da shopping è dunque un vero e proprio problema che comprende anche il mancato allenamento dell’empatia. Se manca lo “sforzo” di conoscere una persona, si perde una grande parte dell’aspetto più umano, con conseguenze drastiche anche rispetto alla sessualità e all’erotismo.
Bloccare qualcuno con un semplice click è una via facile e veloce, che crea un cambiamento radicale nel funzionamento della specie umana, creando persone tecnologicamente avanzate ma individualiste e purtroppo, sempre più sole.
- Complessità e fragilità nelle relazioni amorose online (stateofmind.it)