Si tratta della riproduzione più completa, dettagliata e accurata dell’evoluzione dell’universo che sia mai stata realizzata, riferiscono i ricercatori nelle Monthly Notices of the Royal Astronomical Society di novembre.
Questo scorcio virtuale del passato del cosmo è il risultato di CoDaIII, la terza iterazione del progetto Cosmic Dawn, che traccia la storia dell’universo, a partire dai “secoli bui cosmici”, circa 10 milioni di anni dopo il Big Bang. A quel punto, il gas caldo prodotto, circa 13,8 miliardi di anni fa, si era raffreddato fino a diventare una nube priva di caratteristiche e di luce, spiega l’astronomo Paul Shapiro dell’Università del Texas a Austin.
Circa 100 milioni di anni dopo, piccole increspature nel gas, lasciate dal Big Bang, hanno fatto sì che i gas si raggruppassero. Si formarono così lunghi filamenti filiformi che andarono a costituire una rete di materia in cui nacquero galassie e stelle.
CoDaIII è la prima simulazione che tiene pienamente conto della complicata interazione tra la radiazione e il flusso di materia nell’universo, spiega Shapiro. La simulazione copre l’arco di tempo che va dall’età oscura del cosmo fino ai diversi miliardi di anni successivi, quando si è formata la distribuzione della materia nell’universo moderno. L’animazione della simulazione, spiega Shapiro, mostra graficamente come la struttura dell’universo primordiale sia “impressa nelle galassie di oggi, che ricordano la loro giovinezza, la loro nascita o i loro antenati dell’epoca della reionizzazione (intesa come il momento nel quale l’enorme massa di idrogeno neutro, che permeava l’universo primordiale nei suoi primi milioni di anni di vita, svanisce permettendo quindi alla luce di filtrare in modo da rendere osservabili i corpi celesti) “.