Gli eccessi delle proteste anti Covid hanno influenzato i mercati e i riflessi sono stati negativi sulle borse dell’area. Hong Kong aveva aperto in calo del -4% per poi chiudere a -1,57%. A novembre l’indice Hang Seng aveva visto un recupero. Il bilancio del mese è ancora di un +17%, da inizio anno il calo del 26%. La borsa di Milano da inizio anno scende solo del 10%. Le tensioni in Cina hanno contribuito ad aggravare i mercati europei. l Ftse Mib di Milano ha chiuso con un calo dell’1,12%. Sono scese anche Londra -0,16%, Francoforte -1,06%, Parigi -0,70%. Negli Stati Uniti -0,8% sia per l’indice Dow Jones sia per il Nasdaq dei titoli tecnologici.
Il maggior timore è il calo del petrolio: il Brent è scambiato a 82,95 dollari al barile. Stabile invece il gas, il future di dicembre è scambiato a 122,7 euro al megawattora, -1,3% rispetto a giorni prima. Maggiori rialzi per Iveco Group (+1,47%), maggiori ribassi per Tenaris (2,72%), Saipem (3,32%) ed Eni (-1,96%) per il comparto energia. Un’altra importante paura è che l’inflazione nell’Eurozona cresca ancora di più, oltre il previsto. La reazione si è vista soprattutto sul rendimento del Btp italiano decennale, +6 punti base, a quota 3,91%. Lo spread Btp/Bund sale a 192 punti base (+4 punti base).