Aprire un rifugio per animali è una questione molto complessa che non può essere affrontata in maniera avventata e senza conoscere la materia. Tuttavia, esistono alcune indicazioni generali dalle quali partire per dare vita a una struttura in grado di accogliere animali offrendo dei servizi degni di tal nome.

Negli ultimi anni, i rifugi per animali sono aumentati in tutto il Paese. I rifugi offrono un servizio importante sia per gli animali che vengono abbandonati o maltrattati, sia per le persone che vogliono adottare un animale. I volontari dei rifugi lavorano duramente per trovare famiglie adeguate agli animali e dare loro una seconda possibilità.

I canili e i gattili sono spesso sovraffollati, in particolare durante la stagione estiva quando molti proprietari di animali domestici decidono di liberarsene prima di partire in vacanza. Molti degli animali abbandonati finiscono nelle strade dove rischiano di essere investiti da automobilisti distratti o feriti da altri animali sul posto mentre combattevano per il cibo. Fortunatamente, negli ultimi tempi sempre più persone stanno cercando nei rifugi animali da adottare piuttosto che acquistarne uno dal negozio.

Rifugio per animali: scopo e obiettivi

Prima di tutto, è necessario definire lo scopo della struttura e i suoi obiettivi. Il rifugio per animali deve essere un luogo in cui gli esemplari possano trovare asilo, protezione e cure adeguate. Deve inoltre essere finalizzato alla tutela degli animali e alla promozione del rispetto degli stessi requisiti essenziali.

I requisiti essenziali da rispettare per aprire un rifugio sono stabiliti dalla legge nazionale (Legge n. 281/91) e dalle normative regionali. È necessario, innanzitutto, essere in possesso di un’adeguata struttura fisica e di un area recintata in grado di garantire la sicurezza degli animali. In secondo luogo, è necessario avere un’organizzazione adeguata per la gestione della struttura e per l’assistenza agli animali. 

La tipologia di rifugio

Il rifugio per animali può essere di tre tipi: quello gestito da una persona fisica, quello gestito da una società a responsabilità limitata, quello gestito da una cooperativa. Ognuno di questi ha i suoi vantaggi e svantaggi. La scelta dipende essenzialmente dalle risorse economiche a disposizione, ma anche dalla passione che si ha per gli animali e dal numero di volontari disponibili. I requisiti necessari.Il rifugio per animali deve essere in possesso di un’autorizzazione rilasciata dal Comune e deve essere iscritto all’anagrafe canina. Deve avere una struttura idonea all’accoglienza degli animali, con aree recintate per i cani e gatti, cucce per i cani, aree verdi.

I rifugi per animali sono generalmente gestiti da associazioni senza scopo di lucro che si occupano della tutela degli animali. I volontari sono spesso persone che hanno una grande passione per gli animali e non vogliono fare altro che aiutarli. Solitamente i volontari lavorano duramente per garantire agli animali il più alto standard possibile di cure e attenzione con l’obiettivo di cercare costantemente nuove famiglie che siano disposte ad adottarli. 

La struttura

Il rifugio deve essere costruito in maniera tale da garantire agli animali un ambiente confortevole e sicuro. Deve avere una superficie di almeno mille metri quadrati, suddivisa in appositi recinti per ogni specie animale presente. Inoltre, deve essere dotato di tutti i servizi necessari: acqua corrente, rifugi adeguati alle diverse condizioni climatiche, aree verdi e spazi coperti.

Gestire un rifugio è costoso soprattutto se gli animali sono in pessime condizioni quando arrivano o se hanno bisogno di speciali cure mediche. C’è sempre bisogno di aiuole, cibo, medicinali e personale qualificato per prendersene cura. In molti rifugi l’affitto è a carico delle associazioni senza scopo di lucro che gestiscono lo spazio, mentre in altri casi i costi di affitto si sostengono grazie alle donazioni della società civile.

Il personale del rifugio

Il primo aspetto da considerare è il personale. Il rifugio deve essere gestito da persone competenti, che conoscano bene gli animali e sappiano come prendersene cura. Inoltre, le figure professionali che si occupano degli animali devono seguire un corso specifico di formazione e aggiornamento, per garantire la massima tutela degli stessi.

Il secondo aspetto da considerare è il luogo in cui realizzare il rifugio, sia dal punto di vista logistico che strutturale. Il rifugio deve essere situato in una zona idonea, dove gli animali possano trovare spazi ampi e confortevoli in cui vivere. Inoltre, occorre verificare che la struttura rispetti le norme igienico-sanitarie previste dalla legge.

I servizi offerti

Il rifugio deve offrire ai suoi ospiti un servizio di prim’ordine, che comprenda: assistenza veterinaria, alimentazione adeguata, cure e attenzioni costanti.

Nonostante i grandi benefici derivanti dalla presenza dei rifugi, molte persone continuano ad abbandonare i propri animali domestici per strada rifugio. Sebbene in alcuni casi questo possa essere dovuto all’incapacità di gestire un animale domestico e alle spese che ne derivano, in molti casi si tratta semplicemente di proprietari irresponsabili che non hanno cura delle conseguenze delle loro azioni sugli animali che hanno accudito fino a quel momento.