I dati sull’antibiotico-resistenza da batteri registra Grecia, Italia e Romania con un primato negativo di decessi e gravità di malattia. In Grecia, infatti, i morti da infezioni resistenti sono stati 20 ogni 100mila abitanti, 19 in Italia, 13 in Romania. Sono 33mila i decessi che ogni anno in Europa avvengono per infezioni legate a batteri resistenti agli antibiotici. L’antibiotico-resistenza avviene quando microrganismi come batteri e funghi sviluppano la capacità di resistere ai medicinali creati per debellarli. Così continuano a crescere nell’organismo che infettano in modo persistente. 

Tale problema potrebbe essere causato da un uso eccessivo e sbagliato degli antibiotici, di cui invece bisogna fare un uso consapevole. Per risolvere questo problema le istituzioni sanitarie cercano di tenere sotto controllo a livello nazionale e internazionale le infezioni batteriche resistenti agli antibiotici. Si usano sistemi di sorveglianza, in Italia l’antibiotico resistenza viene controllato con il sistema di sorveglianza dell’Iss. Questo si basa su una rete di laboratori ospedalieri di microbiologia clinica che inviano i dati di sensibilità agli antibiotici. Questi ultimi relativi a otto organismi considerati rilevanti per questo fenomeno. 

Emerge che, tra il 2016 e il 2020, il numero di infezioni da batteri resistenti è aumentato notevolmente (da 685.433 a 865.767). Anche i decessi (da 30.730 a 38.710 ogni anno). Il 71% delle infezioni resistenti agli antibiotici erano contratte negli ospedali. Le persone più colpite sono i neonati e gli anziani.