L’autoregolazione del comportamento inizia verso il primo anno di vita di un bambino. Si passa alla capacità inibitoria della risposta a stimoli irrilevanti per conseguire un obiettivo presente nel cervello. Ogni stimolo proveniente dal mondo esterno determina due tipi di risposta. Una si impone all’individuo quasi in automatico, l’altra è scelta con consapevolezza verso lo scopo da raggiungere. L’essenziale è imparare a inibire la risposta dominante in modo che l’azione sia in linea con i dati contenuti nella mente. Non quindi con le inclinazioni naturali.
L’effetto Stroop è un test fra quelli più usati per lo studio del controllo inibitorio. È mirato alla verifica della capacità di risposta giusta in caso di interferenze di stimoli. Il test consiste nel mostrare parole scritte con colori diversi. Bisogna pronunciare ad alta voce il colore dell’inchiostro con cui è scritta la parola. L’informazione importante è il colore, mentre il significato della parola non lo è. L’effetto Stroop ha lo scopo di creare interferenza cognitiva.
La mente, ad esempio, tende a leggere meccanicamente il significato della parola. Ecco perché serve anche lo studio dell’attenzione selettiva. Ci sono due tipi di operazioni mentali: quelle non coscienti (automatiche) si attivano senza coscienza, dall’altra quelle coscienti (controllate) si attivano con la nostra consapevolezza. Con l’esperimento del test si può quindi testare la capacità degli individui a inibire l’interferenza tra processi.