Nella ridente cittadina di Winchcombe, nel Gloucestershire, l’anno scorso (febbraio 2021) è atterrato un meteorite. Precisamente, è atterrato nel giardino di una simpatica famiglia inglese. Il ritrovamento è stato subito oggetto di uno studio che, a meno di un anno di distanza, ha restituito risultati ben oltre le aspettative.
I ricercatori del Museo di Storia Naturale di Londra e dell’Università di Glasgow, in Scozia hanno fatto in modo di recuperare il più presto possibile il detrito (recuperato entro 12 ore dal suo atterraggio), per scongiurare l’alterazione delle caratteristiche del meteorite dovute all’atmosfera terrestre. Effettivamente il recupero è stato tempestivo, infatti Natasha Almeida, curatrice e responsabile di meteoriti presso il Museo di Storia Naturale e coautrice dello studio, ha dichiarato che “l’esemplare rimarrà uno dei meteoriti più incontaminati nelle collezioni di tutto il mondo”.
Con le dimensioni di un pallone da basket, ribattezzato meteorite di Winchcombe, è stato anche descritto come “fortunato” perché se avesse viaggiato a una velocità diversa o con un’angolazione diversa, si sarebbe bruciato tutto e non sarebbe stato possibile fare tutte le interessanti indagini e analisi chimiche portate avanti dai ricercatori.
Il meteorite risponde
Innanzitutto, il meteorite è un frammento arrivato sulla Terra poco dopo il distacco da un asteroide primitivo, ed è stato identificato come condrite carbonacea CM, un tipo di meteorite pietroso che contiene un’elevata composizione di componenti precedenti al nostro sistema solare, quello di Winchcombe contiene circa l’11% di acqua e il 2% di carbonio.
“Sappiamo che tutto ciò che contiene è al 100% extraterrestre, compreso l’11% di acqua”, ha dichiarato Luke Daly, coautore dello studio e docente di geoscienze planetarie all’Università di Glasgow.
“La maggior parte delle condriti CM hanno la struttura delle molecole di acqua ‘simile alla Terra’, ma queste rocce si alterano e si degradano nel giro di pochi giorni (o settimane) dalla loro presenza sul nostro pianeta, e quindi potrebbero essere “simili alla Terra” solo perché hanno assorbito acqua piovana o altro”, ha spiegato. Per questo è importante sottolineare l’importanza del veloce recupero, provato dalla matrice extraterrestre degli elementi che compongono il meteorite recuperato.
Il team, che ha misurato nell’asteroide il rapporto degli isotopi dell’idrogeno nell’acqua “pressoché immacolata” (gli isotopi sono atomi appartenenti allo stesso elemento chimico -idrogeno in questo caso- ma che differiscono tra loro per il numero di neutroni), ha riscontrato una stretta somiglianza con la composizione dell’acqua sulla Terra, secondo un comunicato stampa del Natural History Museum.
Questo rende ancora più evidente che gli asteroidi hanno svolto un ruolo importante nell’origine dell’acqua terrestre e l’idea che gli esperti si stanno facendo è che acqua, e altri tipi di materiali organici, sono stati portati sulla Terra da asteroidi, come quello da cui si è staccato Winchcombe.
Lo studio è stato pubblicato su Science Advances