L’abbassamento delle temperature può portare con sé conseguenze negative, come il rischio maggiore di soffrire di pressione alta. Con l’arrivo dell’inverno sono tantissime le persone che iniziano a sperimentare crisi ipertensive, motivo per il quale si raccomanda di prestare particolare attenzione quando arriva l’inverno.
La pressione, secondo una ricerca scientifica giapponese, è strettamente influenzata dalle variazioni della temperatura, sia per quanto riguarda l’esterno che per gli ambienti interni. Per questa ragione, durante i cambi di stagione coloro che tendono a soffrire di ipertensione dovrebbero seguire alcune accortezze così da ridurre il rischio di pressione alta e di disturbi cardiovascolari annessi.
Cosa dice la scienza
Per dimostrare che la temperatura bassa all’interno delle abitazioni è rischiosa per chi soffre di pressione alta, alcuni ricercatori hanno condotto uno studio su un campione di 5000 persone, composto da più di 2500 famiglie. I partecipanti sono stati sottoposti a numerosi test tramite specifici sensori di monitoraggio progettati appositamente per loro dagli scienziati giapponesi.
La ricerca è stata effettuata nel corso della stagione invernale tra il 2014 e il 2019. L’indagine consisteva nel controllare alcuni locali della casa, specificamente la cucina, la camera da letto e il soggiorno, contemporaneamente alla pressione del sangue degli individui. A questi ultimi veniva misurata due volte al mattino e due volte alla sera, per un totale di due settimane.
Ebbene, questo studio rivoluzionario ha dimostrato che circa il 90% delle persone sottoposte all’esperimento, vive in case con una temperatura troppo fredda, vale a dirsi inferiore ai 18 °C. Il fenomeno si è rivelato essere più frequente in quei nuclei familiari con un basso reddito e quindi con un potere d’acquisto inferiore. Ma vediamo nel dettaglio i risultati dello studio: è emerso che la temperatura massima registrata nelle stanze è stata di 16,8 °C, mentre quella minima ha toccato gli 11,2 °C.
Perché se fa freddo, la pressione si alza?
Non è scontato comprendere nell’immediato come mai la pressione del sangue aumenti con l’abbassarsi della temperatura esterna o interna. Questo meccanismo fa parte di un preciso sistema di sopravvivenza tipico del funzionamento di tutti i mammiferi.
Questi ultimi, conservano il calore per favorire la salute degli organi. Le arterie, quindi, si restringono in modo tale da mantenere la temperatura del corpo costante. Questo fa sì che di conseguenza la pressione interna aumenti, facendo crescere il rischio di malattie cardiovascolari come infarti e arresti cardiaci.
Oltre al sopraccitato studio giapponese, sono tante le ricerche che hanno confermato la correlazione tra l’arrivo dell’inverno e una maggiore registrazione di casi di ipertensione. Inoltre, la fase critica sembra essere proprio quella dei periodi di transizione tra una stagione e l’altra poiché il corpo non si è ancora abituato a sopravvivere alle nuove temperature.
Uno degli aspetti più interessanti di questo studio è stato quello di evidenziare il particolare paradosso per il quale più la temperatura dei locali è bassa, più si alza la pressione. Possiamo dunque affermare che la condizione termica è strettamente legata alla condizione di salute cardiovascolare soprattutto nelle persone più anziane.
I risultati della ricerca hanno inoltre dimostrato una variazione della pressione in base al momento della giornata: la temperatura al mattino è più alta rispetto alla sera, dove invece si registra una diminuzione di 10 °C. Questa sensibilità è risultata inoltre maggiore in quegli individui che superavano i 57 anni e nelle donne.
I danni della pressione instabile
Gli studiosi hanno inoltre rilevato che una delle cause di danneggiamento dell’apparato cardiovascolare non è solo la pressione alta, ma è anche la perenne instabilità di quest’ultima. Le continue fluttuazioni alle quali è sottoposta durante il corso della giornata e possono portare a gravi rischi per quanto riguarda la salute delle arterie.
Talvolta, anche una lieve escursione termica, come quella che si verifica tra il giorno e la notte, può essere deleteria per le persone che hanno problemi di ipertensione. Questo poiché la pressione deve essere quanto più costante possibile soprattutto nell’abitazione in cui si vive. Lo studio ribadisce l’importanza di vivere in una casa con una temperatura sopra i 18° C, tanto meglio se sottoposta ad isolamento termico come sta avvenendo sempre più frequentemente nella costruzione di nuovi edifici. Basta infatti isolare le pareti esterne o il pavimento, facendo una particolare attenzione allo stato del tetto e alle finestre che dovrebbero avere il doppio vetro al fine schermare bene la casa dal freddo invernale. Queste semplici accortezze possono essere molto efficaci per diminuire la mortalità causata dagli sbalzi di temperatura e di pressione quando ci si trova in una nuova stagione dell’anno.
Gli esperti raccomandano quindi di tenere la temperatura domestica sotto controllo facendo anche affidamento alle linee guida che l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha pubblicato qualche anno fa, nel 2018.