L’aumento delle bollette si fa sentire anche sull’economia delle montagne. Le stime di Anef, l’Associazione nazionale esercenti funiviari, dicono che il prezzo degli skipass dovrebbe aumentare fino al 30%. Si tratta della tessera che dà libero accesso agli impianti sciistici. Un aumento che vuole pareggiare i maggiori costi che pesano sui gestori. Valeria Ghezzi, la presidente dell’associazione, ha assicurato che gli aumenti per gli sciisti resteranno tra il 5 il 12%.

 

Chiediamo con forza che il governo riconosca in modo formale le aziende funiviarie quali energivore e le aiuti ad affrontare questa situazione di difficoltà che, purtroppo, non dipende dalla capacità imprenditoriale.

Valeria Ghezzi, presidente Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari

 

 

L’associazione ha già fatto un calcolo che la componente energia passerà a influire dal 10 al 30% nei bilanci delle imprese con funivie sciistiche. Oggi ANEF copre il 90% del volume d’affari delle imprese italiane nel settore degli impianti a fune sciistici. Si contano oltre 1.500 impianti e una forza lavoro stimata con 11mila persone, tra fisse e stagionali.

Parliamo della stazione sciistica di Domobianca, a Verbano-Cusio-Ossola. Il costo annuo per l’energia elettrica passerà dai 60 milioni di euro del 2021 ai circa 250 milioni stimati per la prossima stagione sciistica. Gli skipass avranno un rincaro di circa il 10%.

 

Ci sembra un aumento corretto. Su questo hanno dettato legge le grandi stazioni che sono uscite con aumenti che vanno dal 10 al 15%, noi con questo aumento non copriamo minimamente gli extra costi.

Federico Sciagata, direttore operativo della società Domobianca360