Ci si chiede sempre a quali conseguenze psicologiche siano esposti i bambini che hanno subito abusi o altri problemi traumatici. Di rado invece si riflette sulle conseguenze dell’essere cresciuti da genitori con eventi traumatici. Ecco che in questo caso i figli possono avere reazioni secondarie a eventi traumatici accaduti addirittura prima della loro nascita. Ad esempio gli effetti traumatici dovuti alla guerra e alla prigionia non si ripercuotono solo ai soldati stessi, ma anche ai loro cari. Infatti, da alcuni studi è venuto fuori come i figli dei veterani riportino problemi di comportamento (depressione, aggressività, abuso di sostanze).
Qual è il rapporto casuale tra disturbo da stress post traumatico secondario materno e risvolti psicopatologici nei figli? Il ruolo di stress traumatico secondario nelle madri è mediatore di quello dei figli o un aggravante? Allora, i risvolti psicopatologici dei traumi paterni hanno un effetto sulle madri e sui figli. Una sensibilità psicopatologica nelle madri può essere aggravante sulle condizioni dei figli. Questi vivono in un ambiente in cui neanche i loro genitori si sentono al sicuro.
Sarebbe importante che i genitori soddisfacessero i bisogni primari dei figli fornendo un ambiente sicuro sia a livello emotivo che fisico. Inoltre, consentendo anche l’esplorazione dell’ambiente esterno. Il ruolo di genere ha riportato nello studio una sintomatologia secondaria maggiormente grave nelle donne. Loro sono più sensibili e predisposti per disturbo da stress post-traumatico e stress traumatico secondario.
I tratti di personalità sembrano avere un ruolo fondamentale nella trasmissione intergenerazionale del trauma. La predisposizione viene spiegata da persone con alti punteggi che si focalizzano su elementi negativi e minacciosi presenti nell’ambiente esterno, tanto da essere più vulnerabili. In effetti, le caratteristiche sono l’alterazione d’umore, cognizioni distorte ed eccessiva preoccupazione.
- La trasmissione intergenerazionale del trauma (stateofmind.it)