Sale il numero delle aziende italiane costrette a rimandare l’apertura dei loro impianti e a prolungare le ferie a causa dei costi sempre più elevati. In aumento anche quelle che ricorrono alla cassa integrazione per evitare il licenziamento dei dipendenti. La crisi del caro bollette sta mettendo in ginocchio anche il colosso svedese Electrolux. La multinazionale che ha dovuto scegliere di tagliare un numero molto alto di posti di lavoro nel nostro Paese.
Per una perdita di guadagno oltre 55 milioni di euro negli ultimi sei mesi, Electrolux si appresta a lasciare a casa 4mila lavoratori. L’8% delle 52mila posizioni aperte in tutto il mondo, inclusa quindi l’Italia. Gli stabilimenti della Electrolux in Italia sono quattro. A Forlì (con forni e piani cottura), a Susegana (frigoriferi), a Solaro (lavastoviglie) e a Porcia, in Friuli, (lavaggio). Il numero dei tagli del personale non è certo, visto che l’azienda conta 10 milioni di dipendenti nella sola Europa occidentale.
Il colosso svedese è nato nel 1919 a Stoccolma, arrivando ad avere una lodevole leadership mondiale nel settore degli elettrodomestici. I suoi prodotti vengono venduti in ben 120 paesi al mondo. Nel 2020 i suoi dati mostravano 116 miliardi di corone svedesi di fatturato (11,3 miliardi di euro). L’utile netto però si era assestato a 5,7 miliardi di corone svedesi (560 milioni di euro).