La ricerca della Bain & Company ha svolto il suo sondaggio intervistando oltre 20 aziende italiane. In totale 500mila dipendenti e 200 miliardi di euro di fatturato.
Da questo confronto è emerso come, nei momenti cruciali della vita, le donne debbano beneficiare del supporto necessario per poter vivere a pieno le proprie scelte. Due sono le priorità per le donne italiane, nella scelta del proprio lavoro: flessibilità e inclusione. E le aziende devono tenere in considerazione questi due elementi per attrarre e mantenere i talenti femminili Made in Italy.
Valeria Sterpos, partner di Bain & Company ed EMEA WAB leader
Il 43% delle donne rappresenta la forza lavoro italiana, ma coloro che ricoprono un ruolo decisionale sono solo il 2%. Servono ancora 10 anni per raggiungere la parità di rappresentazione, e oltre 150 anni per la parità nella leadership. Le donne in ambiente domestico sono l’81% contro il 20% degli uomini. Il 38% modifica le sue condizioni di lavoro a causa della famiglia, mentre gli uomini lo fanno solo nel 12% dei casi.
La disparità di genere sembra che avvenga in relazione a cinque momenti difficili della vita di una donna. Sono infanzia, istruzione, ingresso nel mondo del lavoro, maternità e leadership.
Un’azienda su quattro vede un rischio di deprioritizzazione di queste tematiche nei prossimi mesi. E non ce lo possiamo permettere: bisogna continuare a investire in questo ambito per colmare il più velocemente possibile i gap. Per questo motivo, ad esempio, da luglio abbiamo cambiato la policy Bain a supporto dei genitori nelle diverse fasi legate all’arrivo e alla crescita di ogni bambino/a. Cinque mesi di parental leave, per tutte le seniority, tutti i ruoli aziendali e per tutte le famiglie, senza dover rinunciare allo stipendio che viene integrato dall’azienda.
Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing partner e Pierluigi Serlenga, Managing Partner Italia, di Bain & Company
Se si vuole che la rivoluzione culturale accada bisogna che il management sia attivo nella valorizzazione del talento femminile, che non deve essere una minoranza. Un percorso lungo che va accelerato con strumenti organizzativi includendo la creazione di un ambiente di lavoro su linguaggio, cultura e formazione. Un qualcosa che includa la diversità e la creatività diffusa.