La guerra in Ucraina ha scatenato una corsa all’abbandono del gas russo, ma per raggiungere gli obiettivi climatici è necessaria molta più energia rinnovabile. Secondo un nuovo rapporto, dallo scoppio della guerra all’inizio di quest’anno, circa un quarto dell’elettricità dell’Unione Europea proviene da energia eolica e solare. Si tratta di una cifra record e la crescita dell’eolico e del solare ha fatto risparmiare all’UE 11 miliardi di euro in termini di costi evitati per il gas, dopo che l’invasione russa dell’Ucraina ha reso l’acquisto di gas russo politicamente insostenibile.
L’Europa è ancora nel pieno di una crisi energetica che dura da anni, da quando nel 2021 l’aumento della domanda di gas si è scontrato con la riduzione dell’offerta, in concomitanza con la ripresa dell’attività economica dopo la chiusura per pandemia. Quest’anno, l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin ha reso ancora più evidente la dipendenza dell’UE dal gas russo. Prima del conflitto, circa il 45% delle importazioni di gas del blocco proveniva dalla Russia. Blocco che aveva già elaborato piani di transizione verso fonti di energia più pulite per limitare le conseguenze del cambiamento climatico, che l’invasione russa dell’Ucraina ha accelerato. La Commissione europea ha proposto quest’anno un piano per smettere di utilizzare i combustibili fossili provenienti dalla Russia “ben prima del 2030” e aumentare la quota di energie rinnovabili nel suo mix energetico complessivo al 45%, entro la stessa data.
19 paesi hanno battuto i propri record
All’interno del blocco di 27 nazioni, 19 Paesi hanno superato i propri record di produzione di energia elettrica da fonte solare ed eolica, secondo il nuovo rapporto pubblicato dal think tank energetico Ember e dal think tank climatico E3G. La Polonia, che storicamente si è affidata in larga misura al carbone, ha registrato il maggior incremento con un aumento del 48,5% nella produzione di energia solare ed eolica. Anche la Spagna è in testa alla classifica con il maggior incremento in termini di produzione assoluta di elettricità da fonte solare ed eolica. Ha aggiunto 7,4TWh, con un aumento del 35% nella produzione di elettricità da fonte eolica e solare.
Tutta questa energia rinnovabile in più ha contribuito a compensare il calo del 21% della produzione di energia idroelettrica nell’Unione Europea, causato dalla siccità.
La strada per raggiungere obiettivi prefissati è comunque molto lunga. Mentre l’eolico e il solare hanno generato circa un quarto del mix elettrico dell’UE tra marzo e settembre di quest’anno, il gas ha continuato a fornire circa un quinto dell’elettricità del blocco. La crisi energetica ha anche spinto alcuni paesi a rivedere i loro piani per l’energia nucleare.
La Germania, che avrebbe dovuto chiudere le sue ultime centrali nucleari entro la fine di quest’anno, ora dice che manterrà gli impianti operativi fino alla metà di aprile del prossimo anno. La guerra non è l’unica causa della nuova dipendenza dell’Europa dalle energie rinnovabili. Secondo un rapporto pubblicato questo 3 novembre, dall’ONG World Resources Institute, il mondo è attualmente sulla buona strada per ridurre le emissioni di CO2 del riscaldamento del pianeta solo del 7%- rispetto ai livelli del 2019 – entro il 2030. Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi però, bisogna riuscire a ridurre le emissioni del 7,6% ogni anno. Il che si traduce in molta energia solare ed eolica in più da distribuire, in Europa e nel mondo.