I medici, cardiologi e scienziati garantiscono che un bicchiere al giorno di vino fa bene al cuore perché è ricco di antiossidanti. Non è detto però che qualcosa che è naturale non abbia svantaggi nel suo contenuto. Il vino naturale non è così innocuo, può essere tossico e velenoso. Nella piramide degli alimenti della Senc (Società Spagnola di Nutrizione Comunitaria) è presente il vino ma con un consumo moderato. Il rosso, in special modo, può essere benefico per il cuore grazie ai polifenoli (antiossidanti) e al resveratrolo, nella buccia dell’uva.

Il vino rosso viene associato a vino naturale, coltivato biologicamente, non contenendo nessun pesticida. Anche le colture non biologiche controllano quanto pesticida può contenere il cibo. Il vino naturale provoca meno sbornia, perché ha gradazione alcolica inferiore, ma anche questo è discutibile. In fondo, è sempre un alcolico e tutti gli alcolici creano sbornia, essa dipende anche da molti fattori, secondo come viene prodotto il vino. Dipende dalla quantità di alcol consumata, se viene accompagnato o meno dal cibo, come viene tollerato l’alcol e infine dal metabolismo individuale.

Allora, il vino naturale fa bene?

 

Le ragioni per bere vino devono essere personali, e hanno a che fare con il piacere e il gusto, ma non possono essere giustificate dalla salute. Voglio chiarire che qualsiasi tipo di alcol è tossico e non è raccomandato in nessuna circostanza. E che sia naturale è un’opzione di produzione, ma non la rende in alcun modo salutare.

quotidiano El País