Nonostante la scoperta di Oumuamua sia avvenuta cinque anni fa, il primo oggetto interstellare mai scoperto suscita ancora molti interrogativi negli astronomi. Sono state formulate una serie di ipotesi sulla sua origine, ma gli scienziati ancora non sanno di cosa si tratti.

Pianeti giganti come Nettuno è ormai risaputo che sono in grado di lanciare nello spazio oggetti molto piccoli al di fuori del proprio sistema solare ed è anche risaputo che esistono numerosi pianeti come questo. Una delle ipotesi è che Oumuamua sia stato espulso proprio da un pianeta delle dimensioni di Nettuno, ipotesi che è tutt’oggi sostenuta da molti.

Se ciò fosse vero, come affermato in uno studio della Cornell University pubblicato su Arxiv, nell’universo dovrebbero vagare centinaia di trilioni di trilioni di oggetti come Oumuamua. Solo che fino a ora ne sono stati identificati pochissimi.

Oumuamua è stato scoperto il 19 ottobre 2017 dopo essere passato vicino al Sole ritornando poi nello spazio interstellare. Alcuni anni dopo è stato scoperto Borisov, un altro oggetto simile, ma che è sembrato fin da subito essere incredibilmente simile a una cometa.

Le domande legate a questo oggetto non sono legate solo alla sua origine. Un’altra questione in sospeso riguarda il perché Oumuamua abbia ricevuto una spinta simile a una cometa in degassamento pur non avendo nessun comportamento simile a questo genere di corpi celesti (nessuna chioma o nessuna coda). Inoltre la sua forma ricorda più una gigantesca saponetta rispetto a un vero e proprio oggetto asteroidale.

Una delle ultime ipotesi vuole che sia una specie di ghiacciaio composto da idrogeno solido. Questo può essere legato al fatto che la formazione di un sistema solare da una nube interstellare può portare a un abbassamento delle temperature sotto i -259°C permettendo all’idrogeno di solidificare.