Con 365.000. vetture prodotte e ricavi per 21,454 miliardi di dollari, Tesla ha chiuso l’ennesimo trimestre da record. In occasione della conference call dedicata ai risultati finanziari, Elon Musk si è soffermato a lungo sui progetti a cui sta lavorando la casa automobilistica.

Tesla è sulla buona rotta per chiudere l’anno raggiungendo il suo obiettivo più importante: aumentare la produzione del 50% rispetto all’anno scorso. Mancano ancora 490.000 vetture per poter portare a casa il risultato.

Ottimi gli utili netti – a 3,292 miliardi di dollari – e gli utili per azione – 0,95$ -, mentre la prima Gigafactory europea comincia a dare risultati molto solidi: oggi la Gigafactory di Berlino è già in grado di produrre 2.000 Model Y al giorno. Insomma, una trimestrale con i fiocchi. Al punto che Elon Musk si è forse fatto prendere da un eccesso di entusiasmo, annunciando che un giorno «Tesla avrà una capitalizzazione di mercato maggiore di quella di Apple e Saudi Aramco (il colosso degli idrocarburi) messe assieme».

Ma le cose si sono iniziate a fare eccitanti quando Elon Musk ha iniziato a parlare del futuro della sua compagnia. Dal Cybertruck alla flotta di robotaxi, passando per le batterie di nuova generazione e la prima city car economica e dal gusto europeo. Il futuro ha in serbo grandi cose per Tesla.

Che fine ha fatto il Cybertruck?

La presentazione ce la ricordiamo tutti. Il Cybertruck è diverso da qualsiasi altra vettura presentata fino ad oggi. Forse fin troppo, al punto che nei giorni immediatamente successivi all’evento la stampa ha iniziato a chiedersi se potesse realmente essere omologato. Sembra uscito da un videogioco Sci-Fi.

E poi ovviamente la clamorosa gaffe dei finestrini: in teoria infrangibili, in pratica distrutti in mondovisione dopo una prova sul campo. Da quella presentazione sono passati ben tre anni, ma del Tesla Cybertruck non se n’è vista l’ombra. Il lancio del veicolo è stato rinviato dozzine di volte, nonostante il fatto che decine di migliaia di persone lo avessero già prenotato (pagando un deposito rimborsabile di 100$).

Nessuna paura: il colossale pickup elettrico sta per arrivare. Questa volta per davvero. «Abbiamo ormai raggiunto la fase finale di sviluppo», ha garantito Mr.Musk. «Sarà un’auto pazzesca, da Hall of Fame». Per poi aggiungere: «scusate se ci abbiamo messo più di quanto previsto, ma alcune cose si sono messe di mezzo, tra cui quella cosuccia della crisi globale della supply chain». Salvo sorprese, le prime unità verranno spedite durante la seconda metà del 2023.

La beta di FSD presto sarà disponibile per tutti

Full-Self Driving presto sarà disponibile per tutti, quantomeno negli USA. Attualmente il pacchetto che offre la guida semi-autonoma avanzata è ancora in beta, ma nel corso dei prossimi mesi il produttore dovrebbe rilasciare una versione – ancora in beta – più stabile e sicura. “Ogni cliente che ha acquistato il pacchetto FSD potrà finalmente averlo», promette Musk.

Attualmente esistono oltre 160.000 beta tester. Complessivamente i proprietari di auto Tesla hanno guidato per oltre 6 milioni di miglia utilizzando la beta di FSD. Durante la conferenza, Musk ha spiegato di aver guidato da casa sua a casa di un suo amico, in Texas, senza mai toccare i controlli del veicolo. «Ha fatto tutto l’auto». Ma la guida completamente autonoma, ammette il miliardario, è ancora molto lontana. «Esistono moltissime questioni da risolvere prima che ci si possa sentire sicuri a consentire alle auto di guidarsi da sole senza nessuno al volante».

Robotaxi

A tal proposito, che fine hanno fatto i robotaxi? Una delle più famose promesse da marinaio di Elon Musk. In passato Elon Musk aveva pronosticato più volte che la flotta di veicoli autonomi sarebbe diventata una realtà nell’arco di 12 mesi dalla sua dichiarazione, peccato che di anno in anno la deadline venisse puntalmente mancata.

Non a caso, di robotaxi Elon Musk non parla praticamente più. Tesla ha ben altre urgenze da sistemare al momento. Ma durante la conferenza dedicata all’ultima trimestrale ha fatto un eccezione: «abbiamo fatto dei passi in avanti enormi», ha raccontato agli investitori.

In passato Elon Musk aveva suggerito che un domani qualsiasi Tesla di ultima generazione sarebbe potuta diventare un robotaxi. L’idea prevedeva che quando il proprietario non sta usando l’auto – perché è a lavoro o a casa – potesse affittarla agli altri. L’auto avrebbe raggiunto il nuovo cliente grazie alla guida autonoma e il proprietario avrebbe ricevuto una percentuale sul costo della corsa.

Ora i piani sono cambiati. Il servizio di robotaxi di Tesla utilizzerà un veicolo di nuova generazione progettato appositamente per questo scopo. Elon Musk spera di poterlo presentare entro la fine del 2023. Chissà se sarà l’ennesima deadline non rispettata.

In passato Elon Musk aveva anticipato che il servizio di robotaxi potrebbe arrivare nel 2024. L’auto a cui sta lavorando Tesla non ha né pedali né volante:

Le celle 4680

Potenzialmente potrebbero essere l’arma segreta di Tesla. Le celle 4680 sono realizzate con rivestimento a secco, una tecnica che consentirà di risparmiare diversi passaggi in sede di produzione. In questo modo la casa automobilistica risparmierebbe oltre 5.000 euro per singolo pacco batteria. Semplicemente strabiliante.

Ovviamente il processo di sviluppo ha incontrato diverse sfide insidiose. Durante il terzo trimestre del 2022, Tesla è riuscito a triplicarne la produzione e Musk spera di poterle installare per la prima volta su un veicolo di serie molto presto. «Con la produzione delle 4680 stiamo finalmente trovando la quadra», ha detto. «La produzione sta crescendo molto rapidamente e presto riusciremo ad installarle sulle prime auto».

A scanso di equivoci, Elon Musk ha promesso che in caso di ulteriori ritardi non verrà pregiudicata ulteriormente la tabella di marcia del Cybertruck. In teoria dovrebbe essere il primo veicolo equipaggiato con le nuove celle fin dal lancio, in pratica le prime unità del pickup potrebbero utilizzare la vecchia generazione.

Il pianale di nuova generazione e la “Baby Tesla” da meno di 25.000€

La prima Tesla mai prodotta, la Roadster originale, costava 100.000 dollari. Sul configuratore italiano, la Tesla più economica parte da 57.900€. Oggi la casa automobilistica produce auto per pochi, anzi, pochissimi.

Ma le cose un domani cambieranno. Tesla sta lavorando ad un nuovo planale. La terza piattaforma, dopo quelle montate, rispettivamente, su Model S e Model X e Model 3 e Model Y. Sarà più piccola e dovrebbe garantire costi di produzione molto più bassi.

Proprio il nuovo pianale sarà alla base della prima Tesla davvero entry-level, o almeno così dice Elon Musk. Chiamatela Baby Tesla oppure Tesla Model 1. Di certo c’è che sarà ispirata ai gusti degli europei. Insomma, una city car adatta alle nostre strade. Tesla spera di metterla in produzione entro il 2025.

«Sarà la Tesla più venduta di sempre, supererà di gran lunga i volumi di Model 3 e Model Y», promette il miliardario. Il prezzo? Si parla di 25.000€, o comunque grossomodo la metà dei prezzi delle Model 3 e Model Y. «L’obiettivo è produrre due vetture al costo di una singola Model 3, ma sarà una vettura più piccola». Come tutte le dichiarazioni di Elon Musk, anche queste vanno prese con un po’ di sano scetticismo.