La dottoressa Sara Covili Faggioli, psicologa e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo-comportamentale sottolinea:

 

La necessità di essere sempre performanti aumenta i fattori di rischio per lo sviluppo di diverse psicopatologie, tra cui quelle alimentari. La regola deve prevalere sul piacere, quando invece la spinta emotiva che guida la ricerca di cibo è una dimensione importantissima. Se mangiamo solo perché ne abbiamo bisogno, annulliamo l’elemento conviviale e sociale del pasto. Non solo, l’alimentazione ci aiuta a regolarci proprio da un punto di vista emotivo, perché esercita un impatto sul nostro sistema di neurotrasmettitori e sul senso di benessere in generale.

 

 

Si riferisce all’ortoressia, un disturbo dell’alimentazione che si veste dei panni ossessivi per il cibo sano. Nel 2016 la città in cui tale patologia risultava più diffusa era Milano, poi venivano Roma e Torino. Va bene assumere cibo salutare, ma non dobbiamo promuovere al cento per cento il valore del controllo su tutto ciò che mangiamo. L’aspetto più brutto è che oltre a promuovere il valore del controllo sul peso e sul corpo, lo facciamo in primis sulle emozioni.

Dobbiamo ricordarci però che dieta sana e prevenzione delle malattie non sono un connubio perfetto. Ci sono fattori esterni, fra cui l’inquinamento ambientale, che può favorire l’insorgere di una patologia. Ricordiamoci che la ricerca della perfezione costa molto a noi stessi per stile di vita, per fatica, stress e annullamento di emozioni.

Una dieta sana serve, ma è utile anche avere un rapporto sano con l’alimentazione. Dobbiamo nutrirci anche di emozioni e non solo di regole. Per renderci conto che stiamo superando un confine dobbiamo comprendere i campanelli d’allarme. Ad esempio il cambiamento di peso, l’irritabilità, la fatica a socializzare e molti altri fattori come il calo della concentrazione, causati dalle restrizioni imposte.

Il motivo spesso è perché vogliamo sentirci accettati e inclusi dagli altri e dal mondo. Va bene seguire le regole, ma se queste minacciano la nostra salute mentale e fisica, bisogna sapersi fermare in tempo. Se lo stress supera il piacere, allora la vita non è più dignitosa di essere definita tale.