Che il lancio di Windows 11 sarebbe stato diverso che in passato era apparso chiaro fin da subito, quando Microsoft aveva condiviso i requisiti – impegnativi e talvolta difficili da interpretare – necessari per poter installare il nuovo sistema operativo.
Era evidente che un numero rilevante delle macchine con installato Windows 10 non sarebbero potute passare alla nuova versione dell’OS. I risultati dell’ultima indagine di Lansweeper devono, pertanto, stupire fino ad un certo punto: il 42% degli utenti Windows non ha un computer idoneo per il passaggio a Windows 11.
Di questi, il 42,76% non ha un processore compatibile con Windows 11, l’14,66% non ha il chip TPM necessario per l’aggiornamento, mentre circa il 71,5% non arriva ai requisiti minimi di RAM (4GB).
È un bel problema, dato che moltissimi dei computer che rientrano nel gruppo degli ’emarginati’ probabilmente sono di uso aziendale. Quanto tempo passerà, prima che vengano tagliati fuori dai principali aggiornamenti sulla sicurezza?
Quanto agli utenti privati, la corsa ad aggiornare il computer di casa con l’ultimo modello (se c’è mai stata) ha subito un’importante rallentamento negli ultimi anni. Microsoft si trova in una situazione complessa: per spingere l’adozione di Windows 11 deve prima convincere gli utenti a cambiare i loro computer, sopportando una spesa di diverse centinaia di euro. Praticamente una missione impossibile. Le cose non sembrano destinate a cambiare nell’immediato futuro.