Come già sospettavano moltissimi analisti, Elon Musk avrebbe tentato di utilizzare la questione dei bot per acquistare Twitter ad un prezzo più basso. L’operazione, decisamente spregiudicata, non è andata come sperato e ora il miliardario – su cui grava il rischio di una complessiva e potenzialmente rovinosa causa civile – si è rassegnato all’idea di acquistar il social network al prezzo che aveva pattuito lo scorso aprile: ben 44 miliardi di dollari, cioè un prezzo significativamente più alto del suo reale valore di mercato.
A dare la notizia è il New York Times, che negli scorsi mesi ha parlato con diverse persone informate sulla questione. Elon Musk aveva tentato di acquistare Twitter per 31 miliardi di dollari, circa il 30% in meno della somma che aveva proposto ad aprile, quando aveva stretto un accordo che lo vincolava a pagare 54,20$ per azione. Un prezzo che, peraltro, non era frutto di una negoziazione ma aveva proposto lui stesso in totale autonomia.
A luglio il miliardario aveva annunciato di volersi tirare fuori dall’accordo, accusando Twitter di aver mentito sul numero reali di account bot presenti sul social network nel tentativo di liberarsi dai suoi obblighi contrattuali. Twitter aveva risposto intentandogli una causa, la prima udienza si terrà il 17 ottobre. Lunedì – cogliendo tutti alla sprovvista – Musk ha nuovamente manifestato l’intenzione di acquistare Twitter per 44 miliardi di dollari, a patto che la causa venga ritirata.
Secondo il New York Times, tra luglio e settembre Musk si sarebbe incontrato più volte con i dirigenti di Twitter, nella speranza di rinegoziare – a ribasso – il costo dell’acquisizione. Musk avrebbe inizialmente proposto di acquistare il social network per 31 miliardi di dollari, incontrando la ferma opposizione dei dirigenti dell’azienda. In un secondo momento, Musk avrebbe presentato una proposta da 39,6 miliardi (uno sconto del 10%) ma nuovamente senza ottenere fortuna.