Appartenenti al phylum degli artropodi, gli aracnidi hanno una storia che affonda le proprie radici nell’epoca in cui la vita sulla terra era ancora agli inizi. Furono proprio loro a colonizzare le terre emerse per primi.
Il termine aracnide deriva dal greco e significa letteralmente ragno, ma poi viene ripresa dai latini e inserita in un contesto diverso, assumendo un significato mitologico. Aracne era una tessitrice latina che, dopo aver sconfitto Minerva in una gara di ricamo, fu trasformata in un ragno e obbligata a tessere la sua tela fino alla morte.
Uno studio condotto dall’entomologo Jonathan Coddington, scienziato del Museo Nazionale di Storia Naturale Smithsonian negli Stati Uniti, ha contato 9500 generi e 650 famiglie di aracnidi. In tutto sono stimate 1 milione di specie di cui solo 100’000 sono state descritte. Gli aracnidi sono diffusi in tutto il mondo tranne nelle regioni in cui fa più freddo, come in Antartide.
L’errore più grande è confonderli con gli insetti, i quali si differenziano per la struttura corporea. Gli aracnidi possiedono 6 zampe, 2 in più degli insetti. Dopo la testa c’è un segmento chiamato prosoma a cui sono collegati i pedipalpi allo scopo di portare il cibo alla bocca. Alla fine c’è l’opistoma, ovvero l’addome, che contiene gli organi per la digestione e le ghiandole che producono la seta. Gli aracnidi possiedono anche delle strutture boccali chiamate chelicheri.