Siamo giunti alla fine dell’estate, ma le temperature sono ancora alte. Bisogna mettere in conto che insieme all’abbronzatura se ne vanno il caldo, le lunghe giornate, la vita all’aria aperta e anche l’abbronzatura. Questa è un qualcosa da sfoggiare da sempre, quasi un vanto. In realtà, però è un meccanismo con cui il corpo si protegge dagli effetti nocivi del sole. Un recente studio ci ricorda che il sole invece non fa bene alla pelle, ma fa invecchiare. Un rischio elevato per i tumori della pelle.

I dati dichiarano che l’abbronzatura è sana per il 73% degli europei. Il 62% si protegge regolarmente all’esposizione del sole. Il 10% invece non lo ha mai fatto. Si sono analizzati anche i diversi comportamenti tra europei e non europei. I primi utilizzano più le creme dei secondi. Inoltre, il 24% degli europei contro il 21% dei non europei crede sia sicuro esporsi al sole senza protezione, se abbronzati.

Lo studio, in pratica, sottolinea che la protezione dai rischi del sole serve. Utile anche fuori stagione e anche per le persone più a rischio. Il 72% delle persone più a rischio considera l’abbronzatura sana, mentre il 62% non ha mai avuto tumori o problemi alla pelle. In Europa sono oltre 7 milioni i tumori legati alla pelle.

 

Il pubblico deve comprendere che serve proteggere la pelle tutto l’anno, anche in caso di tempo nuvoloso. Una volta applicata la crema solare, questa deve essere riapplicata ogni due ore per assicurare una sufficiente protezione. Altre abitudini fotoprotettive sono misure come indossare occhiali da sole, cappello, vestiti protettiti così come cercare l’ombra quando possibile.

Thierry Passeron dell’ospedale universitario di Nizza, a capo dello studio