Gli studiosi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa hanno scoperto un modo per coltivare il teff anche in Italia. Sono stati capaci di sequenziare il Dna di centinaia di tipi di teff. Un cereale di origine etiope davvero piccolo ma alquanto prezioso. Un alimento adatto ad affrontare i cambiamenti climatici. Per la verità è un seme usato come cereale della cucina africana ed è diffuso in Etiopia ed Eritrea. Ideale per i celiaci, visto che non contiene glutine.

Pare che molto presto questo cereale verrà coltivato anche in Italia e in Europa. I genetisti italiani insieme a un gruppo di agricoltori e scienziati etiopi hanno sequenziato il Dna di tantissime varietà di Teff. Queste erano custodite in Etiopia, dove il cereale è apprezzatissimo per le sue sostanze nutrienti. Per queste sue caratteristiche infatti compare tra i migliori superfood del 2022. Gli studiosi, inoltre, hanno constatato la capacità di adattamento del teff, per questo potrebbe essere un grande alleato nei tempi di crisi climatica. In più potrebbe rappresentare un passo avanti per l’agricoltura più sostenibile.

Il genoma del teff nelle sue diverse proprietà è stata raffrontata con le scienze del clima. Ciò con lo scopo di identificare le aree, dove a causa del cambiamento climatico, in futuro sarà più difficile la coltivazione del teff.

 

Possiamo immaginare queste varietà di teff come libri custoditi in una grande biblioteca. La genomica ci permette di leggere la storia contenuta in ciascuno di questi libri. È imparando da queste storie che possiamo riscrivere il futuro di questo cereale.

Leonardo Caproni, uno dei ricercatori

 

 

Unendo la genetica, le scienze sociali ed economiche e quelle del clima è possibile portare sul palcoscenico della ricerca internazionale cereali come il teff, che hanno un enorme potenziale ma che sono stati poco studiati fino ad oggi. Comprendere come queste specie rispondono ai bisogni degli agricoltori locali ci permette di guardare al futuro e guidare l’innovazione verso un’agricoltura più equa e sostenibile.

Matteo Dell’Acqua, coordinatore del Centro di Scienze delle Piante della Scuola Superiore Sant’Anna