Il pilates è nato agli inizi del Novecento, si tratta di un metodo di controllo volontario della mente sul resto del corpo. “Una pratica che aveva tra le sue grandi virtù la capacità di giovare a tutti: uomini, donne, anziani, donne incinte, contusi e che le mamme potevano praticare con i loro bambini”, scrive il Paìs.

Inoltre, fra i suoi benefici ci sono miglioramento della forza e della flessibilità muscolare, riduzione del dolore cronico e sollievo da ansia e depressione. Un modo per armonizzare anima e corpo. L’unico aspetto negativo è che non fa perdere peso. In molti lo praticano credendo di avere questo giovamento, ma non è così.

 

Il pilates ti insegna qualcosa di molto più importante: le regole d’uso del tuo corpo, ma non serve a dimagrire o ad avere la pancia piatta. Chi impara a muovere il corpo potrà sedersi per terra a giocare con i nipoti a 80 anni, chi no si infortuna a 40. Se con il pilates si ottengono risultati estetici è perché ‘sano è bello’, ed è una conseguenza, ma non l’obiettivo della pratica.

Alberto Segovia, insegnante di pilates

 

 

Il fondatore di tale disciplina, Joseph Pilates, infatti non era un medico, ma un ginnasta amante della boxe. Il pilates non serve quindi a dimagrire e ad avere la pancia piatta. Inoltre, anche per dare giovamento al corpo e alla mente l’effetto non è immediato, ma ci vuole tempo e un certo numero di sessioni. In 10 sessioni ti senti meglio, in 20 stai meglio e in 30 hai un corpo completamente nuovo.

Negli anni Novanta era la miglior procedura contro gli infortunati considerata tale dagli esperti di aerobica per un allenamento a basso impatto. Fra le star, Madonna e Uma Thurman sono le due fan più sfegatate del pilates.