L’anidride carbonica per gassificare l’acqua in bottiglia sta scarseggiando sempre di più nei supermercati italiani. L’allarme è stato lanciato circa un mese fa dai produttori. Nella grande distribuzione e nei piccoli market la mancanza di bottiglie di acqua frizzante è concreto o inizia a scarseggiare. Se non si risolve il problema, si aggiungeranno anche le bibite gassate.
Il problema è da associare alla penuria di anidride carbonica necessaria per la produzione. Il prezzo della CO2 necessaria per le linee produttive è aumentato di 7 volte. Con cisterne passate da 3mila euro a 21mila con relativo ritardo nelle consegne. Inoltre, il gas è impossibile da reperire anche a prezzi gonfiati. La fornitura di acqua frizzante non è stata garantita nel mese di agosto e ora anche settembre ne risentirà ancora.
La crisi di anidride carbonica non è circoscritta all’Italia. L’Inghilterra ha dovuto passare la stessa crisi. Prima di vedere le vere cause della scarsità di anidride carbonica, vediamo dove essa trova applicazione. Si applica nel settore alimentare. Oltre ad acqua e bevande gassate, è utile a spillare birra e altre bevande. Inoltre, anche a conservare più a lungo il cibo e a refrigerarlo. Poi nel settore agricolo, il suo utilizzo nelle serre per le piante e negli allevamenti per stordire gli animali prima della macellazione. Inoltre, anche in ambito sanitario per sterilizzazione strumenti e per esami diagnostici.
L’inflazione ha fatto aumentare notevolmente i costi delle materie energetiche e quindi anche la CO2 ne ha risentito. In questo stato di scarsità dell’anidride carbonica, le aziende hanno deciso di dare la precedenza a settore medico e agricolo. Ecco perché acqua gassata e bibite gassate ne hanno risentito, ne stanno risentendo e ne risentiranno.
Come mai l’anidride carbonica presente nell’aria non viene sfruttata? Nonostante la sua alta presenza nell’aria, la sua concentrazione invece è relativamente bassa. Estrarla dall’aria sarebbe un’operazione davvero difficile e dispendiosa anche in termini energetici e non solo economici. In più, è anche poco sostenibile e molto inquinante.
Per aumentare la produzione di CO2 si potrebbero usare moderni bioreattori adattandoli, oltre al metano, anche all’estrazione di questo gas. Inoltre, potrebbe esserci presto un nuovo problema, quello della mancanza di azoto, necessario per impedire proliferazione di virus e batteri in bottiglie rigide. A quel punto sarebbe in crisi l’intera filiera dell’acqua e delle bevande.