Rispetto al 2021, la fiducia sul mercato del lavoro è cresciuta, ma non si può dire di vivere in Italia una situazione di ottimismo. Con oltre 2mila questionari in Italia l’indice rileva un valore pari a 47 punti. Nel 2022 la fiducia ha avuto un leggero incremento del 4% a confronto dell’anno precedente. Un miglioramento che sta continuando dal 2016 con una crescita di 11 punti nel corso di questi anni. È stata svolta una ricerca che analizza la fiducia mondiale sul mercato del lavoro e le sue prospettive.
Questi ultimi due anni nonostante abbiano presentato complessità sotto diversi punti di vista e chiaramente anche quello della fiducia, hanno registrato una situazione in miglioramento, pur mostrando ancora qualche incertezza legata al futuro. Dal Confidence Index emergono alcuni dati piuttosto chiari. Il 35% crede di riuscire a cambiare lavoro entro tre mesi dall’inizio della ricerca di nuove opportunità professionali. A livello di work-life balance e competenze la situazione è ancora migliore: il 40% è convinto di riuscire ad ottenere un miglior bilanciamento tra vita professionale e vita privata e ben il 65% degli intervistati si dimostra fiducioso circa la possibilità di migliorare le proprie competenze. Per quanto riguarda la soddisfazione lavorativa il 46% è convinto di poter ottenere un incremento salariale ed il 49% una eventuale promozione. Numeri che registrano un incremento importante rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Segno che nella mente dei lavoratori italiani, qualcosa sta cambiando: nel 2021, infatti, il 44% riteneva plausibile una promozione e solo il 37% un aumento di stipendio.
Fabrizio Travaglini, managing director di PageGroup
Se si fa un confronto con il resto d’Europa, la Polonia ha 65 punti, la Germania 64 e l’Olanda 62. A seguire viene la Francia con 56, l’Austria e la Svizzera con 54. Spagna registra 53 punti e il Portogallo 52. Insomma, nonostante il miglioramento, c’è ancora tanto da fare.
- Lavoro: cresce fiducia ma dato Italia più basso d’Europa (quifinanza.it)