Scoperto un ingrediente contenuto nella corazza del gambero che rende il cemento più duro. Si chiama chitina, è un biopolimero che rende il cemento più resistente del 40%.

 

Aumentando la resistenza del cemento, questa nuova miscela può aiutare a ridurne la quantità necessaria, facendo dunque diminuire le emissioni di CO2 durante la produzione.

Somayeh Nassiri, autrice della ricerca

 

 

Produrre il cemento emette moltissima CO2 perché richiede l’uso di combustibili fossili per raggiungere 1.500 gradi alla cottura del clinker. Ecco che la scoperta di tale ingrediente contenuto nei gamberi non può essere che positiva anche dal punto di vista ambientale. Inoltre, anche i rifiuti ittici sono un problema vero e proprio per l’industria peschiera. Si contano ben 2,5 milioni di tonnellate di scarti prodotti in Europa. La maggioranza finisce in mare.

La ricerca fatta su questo nuovo ingrediente tende a risolvere due problemi. Il primo quello delle emissioni dell’industria di cemento e quello dei rifiuti di industria ittica. Un modo per riutilizzare materiali di scarto in vista di un’economica circolare.

Le corazze dei gamberi, dei granchi e delle aragoste sono costituite per il 20-30% di chitina, poi il resto è carbonato di calcio. La chitina è l’indurente del cemento. Se al cemento si uniscono i nanocristalli di chitina, allora si possono migliorare le proprietà del materiale (consistenza, tempo di presa, durezza e resistenza). Ecco che il cemento biologico è il 40% più resistente alla flessione e un 12% più resistente alla compressione.

 

Le nanoparticelle di chitina respingono le particelle di cemento, cambiandone la capacità di idratazione. Se riusciremo a ridurre la quantità di cemento che utilizziamo, mantenendone le funzioni strutturali e meccaniche e raddoppiandone la vita utile, allora potremo ridurre notevolmente le emissioni di CO2 derivanti dal settore edilizio.

Michael Wolcott, uno degli autori