Da alcune recenti statistiche risulta che le giovani generazioni abbiano più a cuore la vita privata prima dell’impiego. Il senso di un lavoro è più importante del salario, un ambiente valido incluso è fondamentale. Perdere l’occupazione non è più un incubo. Il risultato delle statistiche è riportato su 800 interpellati. Il 36% degli svizzeri della generazione Z (18-24 anni) e quella dei Millenial (25-36 anni) ha lasciato il lavoro. Il motivo era il fatto che non fosse compatibile con la vita privata. Il 67% è pronto a chiudere il contratto di lavoro, se impedisce di godersi la vita.
I valori del datore di lavoro devono essere corrispondenti a quelli del giovane lavoratore. I valori sociali e ambientali sono essenziali per scegliere un datore di lavoro. Quasi la metà dei giovani sotto i 24 anni desidera trovare nel lavoro uguaglianza e diversità. Se non fosse così, allora il 43% dei Gen Z e il 39% dei Millenial rifiuterebbe il lavoro.
I giovani sono anche fiduciosi di trovare un nuovo impiego rapidamente, dopo la perdita del vecchio lavoro. Il 57% degli intervistati con età inferiore ai 24 anni registra tale opinione. Tra i Millenial la percentuale che registra questa opinione è oltre il 62%. Il cambio di priorità dei giovani di oggi non è mancanza di volontà nel lavoro o di lealtà verso le aziende. Si tratta solo che i dipendenti valorizzano molto di più la loro vita personale.
- Per Gen Z e Millenial la vita privata conta più dell’impiego (laregione.ch)