Il cambiamento repentino del clima a causa del riscaldamento globale causa un fenomeno sempre più abituale, la migrazione di massa. Non tutte le specie animali però sono in grado di affrontare certi cambiamenti così drastici. La maggior parte rischia di rimanere imprigionata in un habitat vecchio e inadatto. Un fenomeno che ha un nome preciso “climate decoupling”, “disaccoppiamento climatico”. Esso sta colpendo gli uccelli dell’America del Nord.
Tale fenomeno colpisce animali e piante a tutte le latitudini, soprattutto l’avifauna nordamericana. A condurre un interessante studio in merito è l’Università di Lipsia. Si sono analizzate 114 diverse specie di uccelli abitanti fra Stati Uniti e Canada. Negli ultimi 30 anni oltre 30 di queste specie si sono viste stravolgere l’habitat dal cambiamento climatico. Una specie da prendere come esempio è il passero Ammodramus savannarum. Esso vive nelle praterie americane, che oggi stanno scomparendo. Una sottospecie di tale uccello è addirittura a rischio di estinzione.
Le specie di uccelli però non vengono colpite dal riscaldamento globale tutte allo stesso modo. Le specie specialiste sono le più colpite, quindi più bisognose di ambienti specifici per sopravvivere. I motivi del disaccoppiamento variano. Ad esempio per specie legate al proprio habitat a causa della presenza di risorse particolari, quindi sono impossibilitate a lasciare il loro ambiente. Poi specie che non vogliono perdersi in luoghi a loro sconosciuti e per molti altri motivi come inquinamento o distruzione dell’habitat. Il disaccoppiamento del clima influisce, inoltre, soprattutto su specie già considerate in estinzione e più bisognose quindi di protezione.