Finalmente il 6 luglio è arrivato ed i fan Marvel possono gustarsi il nuovo capitolo della saga di Thor al cinema. Thor Love and Thunder è il quarto film dedicato al dio del tuono interpretato da Chris Hemsworth. Chi l’avrebbe mai detto che proprio Thor sarebbe stato il primo eroe Marvel in assoluto ad avere quattro film a lui dedicati? Dopo il clamoroso successo di Thor Ragnarok ecco che Marvel ha scelto di puntare tutto su Chris Hemsworth. Thor Love and Thunder raccogliere il testimone ma rinnova la proposta.
Nell’ormai lontanissimo ottobre del 2017 Thor Ragnarok faceva il suo debutto nelle sale internazionali raccogliendo entusiasmo e consensi dal pubblico Marvel e non solo. Il regista della pellicola era Taika Waititi, nome all’epoca conosciuto da pochi e ora sulla bocca di tutti. Waititi ha diretto, sceneggiato ed interpretato What We Do in the Shadows, serie tv comedy horror incentrata sulla figura del vampiro. È stata proprio la serie tv vampiresca a attrarre l’attenzione di Kevin Feige, sempre in cerca di talenti grezzi da far cresce e decollare in casa Marvel. Thor, per scelte editoriali e decisione di Hemsworth, doveva cambiare rotta. Da personaggio teatrale e serioso a comic relief il passo è stato breve.
Grazie alla sapiente mano di Taika Waititi Thor in Thor Ragnarok ha indossato nuove e sorprendenti vesti. Per chi era affezionato alla versione shakespeariana di Thor proposta da Kenneth Branagh potrebbe essere rimasto deluso da Thor Ragnarok, però a conti fatti il personaggio, dopo il secondo deludente capitolo, è riemerso dalla ceneri. Chris Hemsworth ha più volte dichiarato di essersi divertito tantissimo durante le riprese di Thor Ragnarok, la sintonia tra cast e regista è lampante e team vincente non si cambia. Thor Ragnarok ha incassato in tutto il mondo ben $ 853,977, cifra da capo giro. Marvel non poteva che confermare il regista anche per l’auspicato sequel.
L’evoluzione di Thor da Ragnarok a Love and Thunder
Tanti sono rimasti senza parole dopo la visione di Thor: Ragnarok. Abituati ad un Thor sempre integerrimo i fan hanno assistito ad una trasformazione dell’eroe in divertente macchietta comica. In America il cambio di registro ha conquistato i fan Marvel, in Italia l’effetto non è stato lo stesso.
Se Thor ora è il comic relief dei suoi stessi film non viene a mancare la forza e il potere smisurato dell’eroe nordico, anzi in Thor: Ragnarok Thor accede finalmente al pieno controllo dei suoi poteri.
La stessa linea narrativa è stata conservata e seguita anche nei due film dedicati agli Avengers successivi a Thor: Ragnarok. In Avengers Infinity War assistiamo a quella che secondo molti è la migliore versione di Thor: ferito e arrabbiato per la morte del fratello, la distruzione di Asgard e la perdita di metà del suo popolo è deciso a vendicarsi. La scrittura del personaggio in questo film è stata curata da James Gunn, dato che Thor interagisce quasi solo con i Guardiani della Galassia, creature gestite dal regista della Troma.
In Avengers EndGame Thor, avendo perso la sua personale lotta contro Thanos, si ritiene responsabile delle perdite subite e non riuscendo ad accettare la sconfitta cade in una profonda depressione. Da eroe senza macchia e senza paura Thor diventa l’antitesi di se smetto: ha paura di tutto, trova conforto solo nell’alcol, nel cibo e nei videogiochi. Non si ritiene più degno di brandire il martello e di essere considerato un eroe. Rifiuta la vita da eroe di guerra e si rifugia a Nuova Asgard. Solo grazie all’aiuto di Rocket e alla chiacchierata a cuore aperto con la madre Thor riacquisisce il coraggio e la consapevolezza dei propri mezzi. In Avengers EndGame il personaggio di Thor è stato scritto e gestito da Taika Waititi, infatti possiamo facilmente notare che l’eroe è a conti fatti molto più simile alla versione di Thor: Ragnarok piuttosto che a quella di Avengers Infinity War.
In Thor Love and Thunder assistiamo all’ennesima versione di Thor. Il film era stato presentato come una pellicola sulla crisi di mezza età dell’eroe. In parte le promesse sono state mantenute, in parte le tematiche principali prescindono dall’età del personaggio. Thor ha lottato per tutta la sua vita per debellare il male dai regni protetti da Asgard, Midgard compresa. Ha subito pesanti perdite e il superamento del lutto ha caratterizzato il suo viaggio in Avengers EndGame. Ora è pronto a ricominciare, è consapevole dei suoi poteri, delle sue capacità e della vita che vuole condurre. Deve solo rischiare e aprire nuovamente la porta del suo cuore, per troppo tempo sigillata.
In Thor Love and Thunder l’amore è al centro dell’evoluzione del personaggio. Dopo Jane Thor non ha mai più pensato ad una relazione romantica, sia per mancanza di tempo che per l’impossibilità di dimenticare il suo primo vero amore. Ora Jane è tornata e non è più l’indifesa dottoressa da proteggere. Complice il viaggio nei ricordi, le difficili condizioni della Foster e il pericolo imminente Thor deciderà di cogliere l’attimo e rischiare di ritrovarsi nuovamente con il cuore a brandelli.
Il dramma: da quasi assente a decisivo per le sorti della trama
Thor Ragnarok è stato pesantemente criticato dal pubblico nostrano per l’eccessiva comicità e irriverenza, a volte anche totalmente fuori contesto. In Thor Ragnarok il dramma, seppur presente, non viene quasi mai avvertito. Nonostante la perdita di Asgard, di metà della popolazione asgardiana compresi Odino e i migliori amici dell’eroe, la comicità è sempre dietro l’angolo pronta a smorzare la tensione. Forse possiamo attribuire parte della responsabilità a Marvel stessa: la sceneggiatura di Thor Ragnarok non è stata curata dal regista, Taika Waititi si è solo occupato di dirigere il film.
In Thor Love and Thunder, invece, Waititi ha curato l’opera dallo script. Come abbiamo potuto notare il dramma è parte focale della storia. Thor Love and Thunder si apre con una scena profondamente drammatica: Gorr (Christian Bale) prega gli dei implorando pietà per la figlia, peccato che le sue preghiere non vengano ascoltate. Assistiamo subito al dolore straziante di un padre, ala perdita di una piccola creatura e alla trasformazione di un uomo in un mostro crudele e assetato di vendetta.
Fortemente tragica è anche la storyline di Jane (Natalie Portman). La dottoressa Foster interpretata da Natalie Portman ha appena scoperto di essere malata di cancro, un cancro al quarto stadio ormai incurabile. La dottoressa ha dedicato la sua vita alla scienza e ha trascurato troppo a lungo la sua salute fino al punto di non ritorno. Solo il Mjölnir è in grado di donarle la forza che le serve per trasformarsi nella Mighty Thor e mettere temporaneamente a tacere il dolore. Peccato che il martello non dona soltanto il potere di Thor ma assorbe le forze della nuova eroina impedendo alle cure mediche che stava conducendo di fare anche solo un minimo effetto. Proprio mentre Jane ha ritrovato l’amore della sua vita, perso per colpa del timore stesso della perdita, è ad un passo dal privarsi della propria vita.
Thor Love and Thunder con la sua apparenza da classica pellicola Marvel dedita al puro divertimento nasconde diverse tematiche profonde e delicate che possono essere osservate da chiunque ma analizzate solo da ha un occhio pronto a mettere in discussione in film.
Sopra le righe o comicità dosata?
Thor Ragnarok aveva sicuramente sconvolto i fan più legati alla versione fumettistica ed integerrima del personaggio. Waititi ha portato una ventata d’aria fresca, novità e avanguardia tra le fila dell’MCU. Le sue pellicole hanno un taglio sicuramente autoriale, è innegabile. Resta il fatto che i gusti sono gusti e che nessuno può avere lo stesso senso dell’umorismo né la stessa soglia di tolleranza verso la comicità più frivola.
Se in Thor Ragnarok le battute si alternavano quasi senza soluzione di continuità, a volte erano persino fuori luogo, nel film sequel la comicità di Waititi è decisamente più dosata. Permangono le battute evitabili e facilmente rimovibili ma sono inserite nei momenti opportuni, allo scopo di procurare veloci e sincere risate e smorzare la tensione nei momenti più impegnativi del film.
In Thor Love and Thunder si ride, si ride davvero tanto ma la risata è spesso e volentieri accompagnata da un repentino cambio di tono. Si ride e il momento dopo si piange. Questo è Waititi, amato o odiato, in ogni opera lascia il suo marchio di fabbrica.
Rappresentazione e colonna sonora
Finalmente l’MCU conferma la sua volontà di aprirsi senza più possibilità di ritorno (ed era ora) alla comunità LGBTQ+. Come ha detto il regista, Thor Love and Thunder “è un film molto gay, orgogliosamente gay“.
La Valkyria di Tessa Thompson è finalmente dichiaratamente LGBT così come tante sono le tematiche della comunità arcobaleno introdotte nel film. Persino Thor, a detta di molti, sarebbe membro della comunità LGBTQ+, su questo volendo possiamo dibattere. Ad ogni modo resta da constatare che grazie a registi come Waititi finalmente un film Marvel rappresenta davvero tutti.
La colonna sonora di Thor Ragnorok resta ancora oggi iconica, tantissimi riconoscono subito il film sentendo le note di Immigrant Song di Led Zeppelin. Non da meno sono i brani che accompagnano le sequenze di Thor Love and Thunder, per citarne solo uno ecco la celebre Sweet Child O’ Mine dei Guns N’ Roses. Tutte canzoni scelte non soltanto perché facilmente orecchiabili e distinguibili ma per il testo profondamente connesso alla storia che il film ha scelto di raccontare. Nulla è lasciato al caso con Waititi alla cattedra.
Thor Love and Thunder può piacere o meno, resta oggettivo il miglioramento sotto tutti i punti di vista rispetto a Thor Ragnarok.