Google ha accettato di pagare 118 milioni di dollari per chiudere definitivamente una calss action. Il colosso era stato accusato di discriminazioni di genere da 15.500 dipendenti donne. Una storia che si ripete: nel 2021 Google aveva chiuso con una transazione da 3,8 mln di dollari un’altra class action, questa volta intentata da un gruppo di dipendenti asiatici, che avevano accusato l’azienda di discriminazioni.

La cifra è stata presentata da Google e accettata dalla parte attrice, ma dovrà essere formalizzata dai giudici. L’udienza per l’approvazione è fissata per il prossimo 21 giugno.

Ben 15.500 dipendenti, con occupazioni e ruoli estremamente diversi tra loro (oltre 236). La class action sosteneva che Google pagasse meno le lavoratrici donne rispetto ai colleghi di sesso maschile. A parità di ruolo e mansioni.

Google non si limiterà a pagare 118 milioni, ma si è anche impegnata ad intraprendere una serie di azioni per migliorare la parità di genere all’interno dei suoi uffici. L’azienda assumerà un consulente esterno, incaricato di analizzare le modalità di assunzione del personale all’interno di Google e individuare le criticità da risolvere all’interno del processo di retribuzione.

“La parte attrice si ritiene soddisfatta. Crediamo che questi programmi faranno la differenza, garantendo che le donne vengano pagate quanto le loro controparti maschili”, hanno commentato gli avvocati che hanno seguito la class action.