I ricercatori di MalwareHunterTeam hanno scoperto un nuovo ransomware a dir poco atipico. Il riscatto? Non si paga in criptovalute ma in Robux, la valuta virtuale del videogioco Roblox.

I ransomware sono una specifica categoria di malware programmati per cifrare tutti i dati contenuti in una macchina o in un sistema informatico. I criminali a quel punto chiedono un riscatto in denaro per fornire la chiave di decifrazione e restituire agli amministratori l’accesso al sistema. Ransom non a caso significa proprio riscatto o estorsione.

Sono estremamente efficaci ed altamente redditizi e per questo negli ultimi anni sono diventati una delle minacce informatiche più diffuse. Durante la settimana scorsa anche il comune di Palermo è stato attaccato da un ransomware, che ha costretto l’amministrazione a mandare offline tutti i sistemi informatici.

I ransomware chiedono sempre un riscatto e il grosso delle volte questo deve essere pagato in criptovalute. È la prima volta che un malware viene invece progettato per ottenere un pagamento nella valuta virtuale di un videogioco.

WannaFriendMe cifra i dati del computer, come tutti gli altri ransomware. A cambiare è la modalità di pagamento: la vittima deve acquistare la chiave dal negozio di Roblox, un popolare videogioco sandbox. Si paga in una valuta digitale nativa chiamata Robux. La chiave viene venduta ad un prezzo di 1700 Robux, ossia 21 euro. Potrebbe essere uno dei riscatti ‘più economici’ mai osservati su un ransomware.