Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, YouTube ha rimosso oltre 70.000 video sulla guerra. Google ha spiegato al The Guardian che il grosso dei contenuti è stato rimosso perché “negava o sminuiva” la drammaticità dell’evento, o semplicemente proponeva una lettura del conflitto falsa o propagandistica.
Inoltre la piattaforma ha già rimosso circa 9.000 canali, sempre per la stessa ragione. Dall’inizio della guerra in Ucraina, Google ha promesso una politica di tolleranza zero nei confronti della disinformazione e, più in generale, nei confronti della propaganda del governo russo. Tra le altre cose, Google hanno anche prima demonetizzato e poi rimosso i canali dei principali media legati al Cremlino.
Alcuni dei video rimossi, spiega sempre il Guardian, definivano l’invasione dell’Ucraina una “missione di liberazione”. Trai canali rimossi c’è anche quello di Vladimir Solovyov, giornalista vicino a Vladimir Putin.
«Ogni volta che ci troviamo davanti ad un evento violento di grossa entità, applichiamo una serie di policy per assicurarci che questo venga coperto e trattato con il massimo riguardo. Non vale solo per la guerra in Ucraina, ma per tutti gli eventi di simile gravità: dall’olocausto alla strage di Sandy Hook.
Nel caso della guerra in Ucraina – considerati i numeri dei contenuti e dei canali coinvolti -, YouTube parla di un’azione «senza precedenti nella storia del sito». «La nostra responsabilità è assicurarci che chi cerca informazioni sulla guerra in Ucraina riceva contenuti accurati, credibili e di alta qualità», ha spiegato un portavoce di YouTube al The Guardian.