Intel ha annunciato che tutti i suoi dipendenti dovranno essere pienamente vaccinati entro il 4 gennaio. I lavoratori che non adempieranno all’obbligo verranno messi in congedo non pagato. La decisione risponde alle nuove linee guida del governo federale degli USA, che richiedono a tute le aziende con più di 100 dipendenti di obbligare i dipendenti alla vaccinazione.

I dipendenti potranno comunque ricevere lo stipendio se dimostreranno di non essersi vaccinati per i motivi accettati dalla legge (ossia perché la loro salute non glielo consente, oppure per motivi di religione). I dipendenti non vaccinati, ma in possesso di una giustificazione, potranno continuare a lavorare per l’azienda, ma dovranno sottoporsi a frequenti tamponi. Questo, paradossalmente, vale anche per i dipendenti che lavorano da casa.

La stretta del governo federale ha suscitato importanti opposizioni, anche di natura legale. La legge, ad esempio, non verrà applicata in Georgia, dove la Corte Suprema dello Stato si è già espressa per la sua incostituzionalità.

Il congedo non retribuito per i dipendenti non vaccinati durerà per un periodo di almeno tre mesi, Intel non ha fornito dettagli sulle tempistiche e le modalità di un eventuale reintegro.

A fine novembre anche Google ha annunciato l’introduzione di un obbligo di vaccinazione per tutti i suoi dipendenti. La decisione è stata accolta con forti proteste e 600 dipendenti hanno presentato una petizione per chiedere all’azienda di stralciare l’obbligo.