Con i suoi nuovi Pixel 6 e Pixel 6 Pro di fascia alta, Google è riuscita a convincere moltissimi utenti che non si erano mai in passato affacciati alla sua serie di telefoni. Il tutto non è avvenuto solamente grazie alle migliorie apportate ai sistemi e alle loro funzionalità, ma anche per via delle specifiche tecniche che questi presentano, a partire dal SoC Tensor.

Si tratta di un dispositivo molto simile all’Exynos 2100 di Samsung per quel che sappiamo, in quanto identico sotto quasi ogni aspetto, se non per via della scheda video Mali-G78 MP20 che ha rimpiazzato la Mali-G78 MP14, come anche una migliore spinta sotto il campo dell’intelligenza artificiale. Come recentemente emerso, e riportato sulle pagine di GizChina, a quanto pare il nuovo gioiellino di Google era pensato già per essere inserito all’interno dei precedenti Google Pixel 5.

Il rinvio sarebbe dovuto ai problemi di scorte e alla situazione che la pandemia ha creato, la quale ha portato all’implementazione del System on a Chip Snapdragon 765G nei precedenti device. Stando a quel che sappiamo, come approfondito nell’articolo che trovate a questo link, le sorprese per quel che riguarda i SoC di Google sono tutt’altro che finite, dato che la compagnia sarebbe al lavoro anche su una nuova versione da implementare per i prossimi Pixel 7, considerando che a quanto pare i Pixel Fold sarebbero ormai stati accantonati a tempo indeterminato dal colosso.

Il fatto che i SoC potrebbero essere stati più tempo in sviluppo di quel che immaginiamo è sicuramente una buona notizia, visto che la compagnia si troverebbe in tal caso in uno stato maggiormente avanzato per quel che riguarda i lavori sui nuovi chip. Siamo ancora tuttavia in attesa di scoprire come continuerà il supporto di Google al mercato mobile.