No Time to Die è infine arrivato nei cinema di tutta Italia, dopo un’attesa che è parsa interminabile:
Tutti parlano di questo nuovo film di James Bond ma potreste ragionevolmente aver perso per strada qualche pezzo del puzzle, dunque potreste dunque trovare utile la nostra guida con le 10 cose da sapere prima di andare a vederlo.
Di che parla? Chi sono i protagonisti? Che rapporto ha con i precedenti film di questa ormai longevissima saga? Vi raccontiamo tutto quel che dovete sapere, senza spoilerarvi nulla che non sia contenuto nel materiale promozionale. Per il resto, buon divertimento e buona visione!
Cos’è No Time to Die
No Time to Die è il nuovo film del franchise di James Bond, l’Agente 007 dell’MI6, creato nel 1953 dalla penna di Ian Fleming per i suoi romanzi e divenuto iconico al cinema grazie all’interpretazione di attori come Sean Connery. No Time To Die chiuderà il ciclo di Daniel Craig nei panni di James Bond dopo ben altre quattro pellicole oltre a questa: Casino Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre, tutte in continuity tra loro.
Bond si è ritirato a vita privata, stanco di una esistenza passata in equilibrio sul filo di un rasoio. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando
un vecchio amico (nonché agente della CIA) chi porge una disperata richiesta d’aiuto per una missione di importanza vitale: liberare uno scienziato rapito. L’impresa si rivela ancora più insidiosa del previsto, con Bond che sarà messo alle strette una volta per tutte, obbligato a operare delle scelte radicali.
Bond, James Bond
James Bond nasce come personaggio letterario, dicevamo in apertura. Tutti conoscono il personaggio cinematografico, ma le sue versioni originali sono relativamente poco note e diffuse presso il grande pubblico. Fleming, che prese il nome del suo antieroe da quello di uno studioso di ornitologia omonimo, scrisse dodici romanzi e due raccolte di storie brevi con le sue avventure, lasciando poi il testimone a svariati altri autori che ne hanno moltiplicato il compendio di storie.
Lo stesso Flaming visse una vita avventurosa, tanto da aver meritato diversi film che ne narrano la sua vita e le sue imprese militari, come ad esempio la miniserie Fleming – Essere James Bond.
Il personaggio ha una sua serie regolare di pellicole (supervisionate dalla famiglia Broccoli) dal 1962, anno di uscita di Licenza di uccidere (Dr. No) che nel corso dei decenni ha visto sei attori avvicendarsi nel ruolo per ben 25 film.
Esistono, tuttavia, anche dei film “apocrifi” non realizzati da questa produzione: la prima versione live action in assoluto, del 1954, con Barry Nelson nel ruolo, e una versione parodistica del 1967.
Senza contare la bizzarra operazione di remake di Thunderball, divenuto “Mai dire mai” sempre con Sean Connery ma quasi vent’anni dopo, dodici dopo l’ultima interpretazione dell’attore nel ruolo e tutta una serie di traversie legali.
Ad ogni modo, sono sessant’anni che i fan dibattono su chi sia stato il James Bond migliore e con più charme di sempre: Connery, George Lazenby, Roger Moore, Timothy Dalton, Pierce Brosnan… o Craig, che ha certamente portato una ventata d’aria fresca, col suo sguardo gelido… ma anche la disponibilità a rendere più umano e “fragile” Bond, oltre a essere stato protagonista di un simpatico corto con co-protagonista la Regina Elisabetta, nel 2012, in occasione delle Olimpiadi di Londra.
Cosa bisogna vedere prima di No Time To Die
Non avete mai visto un film di James Bond? Non temete, non dovrete farvi una megamaratona di 25 film! Per comprendere a fondo la trama e i personaggi, tuttavia, sarebbe il caso che recuperaste i film precedenti con protagonista Daniel Craig, o quantomeno il precedente, Spectre, dato che, anche se ogni film ha una trama a sé stante, in questo quintetto di film c’è una effettiva trama orizzontale da seguire, un percorso che Bond effettua e lo cambia, elemento questo distintivo del nuovo corso bondiano, rendendolo tutt’altro che un personaggio statico e impermeabile agli anni e alle situazioni.
L’ordine di visione è anche quello di uscita cronologica nelle sale:
- Casino Royale
- Quantum of Solace
- Skyfall
- Spectre
Non stranitevi, tuttavia, se noterete degli stacchi di tono e registici notevoli tra un film e l’altro: sono quattro film di tre registi molto diversi tra loro: Martin Campbell, Marc Forster e Sam Mendes, che hanno visto ognuno Bond secondo la propria personalissima visione.
Bond “Girl” no more
James Bond ha un rapporto molto importante, anzi determinante, col genere femminile, subendone spesso il fascino e, tradizionalmente, seducendo svariate donne a ogni pellicola. Immancabile, poi, la figura della “Bond Girl” il “love” interest del film, spesso una donna d’azione spregiudicata e bellissima.
Si tratta di una figura controversa: donne di immenso fascino, mitizzate e per questo rese belle statuine anche quando al centro dell’azione, sono state per decenni ipersessualizzate e rappresentano, in questo, decisamente un retaggio del passato, a partire da Ursula Andress per arrivare a Eva Green.
La loro figura ha subito un’evoluzione nel corso degli anni, e in No Time To Die non sono certo una figura di contorno o un abbellimento, quanto rappresentazione dell’empowerment.
Le agenti Nomi e Paloma hanno carisma da vendere e sono, di fatto, la nuova generazione di agenti segreti, che vanno a svecchiare il ruolo: non sono più “ragazze di Bond” ma sono sue pari.
La colonna sonora
La colonna sonora dei film di Bond è ben più che un semplice accompagnamento, quanto un vero e proprio segno distintivo e iconico, alla pari della celebre sequenza gunbarrel che vede Bond entrare nell’inquadratura e sparare allo schermo… con il suo mitico tema musicale che parte in sottofondo.
Oltre a colonne sonore realizzate da grandi compositori, sono sempre entrate nell’immaginario anche le canzoni specificamente abbinate ai film, spesso per i titoli di testa o di coda, e che riconducono immediatamente al mood della pellicola… ma anche agli anni in cui è ambientata, grazie all’impronta inconfondibile degli artisti che l’hanno incisa, spesso artisti pop sulla cresta dell’onda in quel momento (un esempio per tutti: “A View to a Kill” dei Duran Duran, nel 1985).
La canzone di No Time To Die, che porta lo stesso titolo del film, è interpretata da Billie Eilish, e ha vinto come miglior canzone scritta appositamente per un film agli scorsi Grammy Awards.
Il product placement
Non è un dettaglio essenziale da sapere per godervi meglio il film, quanto una curiosità che vi farà fare bella figura con gli amici, essendo un aspetto spesso sottovalutato ma, invece, molto interessante. Parliamo del product placement, ovvero la pratica di inserire prodotti e oggetti all’interno di un film per farne pubblicità, solitamente indiretta. Bond, essendo un personaggio dal grande fascino, è sempre stato in grado di suscitare negli spettatori il desiderio di essere come lui o, quantomeno, di possedere la sua stessa tecnologia, bere quel che beve lui, guidare le sue stesse automobili. Si tratta, spesso, di beni di superlusso, ma anche di “piccoli” lussi come telefoni cellulari all’avanguardia o orologi di gran marca (ad esempio, 007 indossa solo Omega Seamaster dal 1995).
I plurimi rinvii dell’uscita del film al cinema, tuttavia, hanno creato notevoli problemi in merito. Pensate che, nei piani originari della produzione – prima dell’abbandono di Danny Boyle alla regia e dello scoppio dell’epidemia di COVID – il film sarebbe dovuto arrivare nei cinema a novembre 2019, quasi due anni prima di quel che è effettivamente avvenuto. Equel che doveva venir mostrato come un’anteprima di un prodotto di lusso a fine 2019, a fine 2021 diventa quasi “vecchio” perché si tratta di modelli a questo punto già sul mercato da tempo e, ad esempio nel campo della telefonia mobile, di modelli praticamente sorpassati. E rigirare alcune scene (o modificarle digitalmente, per quanto possibile) non è per niente facile, e sicuramente molto dispendioso per la produzione, che ha perso davvero una montagna di soldi nel far fronte a questo problema.
Le location
James Bond è in assoluto uno dei personaggi più globetrotter che abbia mai fatto capolino sul grande schermo: andando a fare il conto, nella saga canonica ha visitato ben 49 nazioni diverse!
E, a parte alcune scene di interni girate ai Pinewood Studios britannici e nell’immancabile Londra, anche questa volta Bond gira il mondo e fa un salto in Italia, location tra le più visitate dall’agente segreto. Ritroviamo anche svariate condizioni climatiche: da quelle assolate a quelle ghiacciate, dalle Isole Faroe e la Giamaica alla Norvegia e alla splendida Matera, protagonista di una delle scene più memorabili della pellicola.
Il cast
Quella di 007 è un’epopea fatta di volti affascinanti e interpreti formidabili, senza dubbio. Il carisma è una dote fondamentale per entrare nel cast dei film di Bond e, anche in questo caso, l’ensemble degli attori è notevole da questo punto di vista. Dai film precedenti, ad esempio, ritroviamo Ralph Fiennes, Naomie Harris e Ben Whishaw, oltre a Christoph Waltz e Léa Seydoux nei panni di Madeleine, la donna per cui Bond è deciso a rinunciare alla sua vita da agente segreto.
Nel 2019, durante una speciale diretta streaming, sono stati annunciati alcuni dei volti nuovi della saga. Tra questi, Rami Malek (celebre per Mr Robot e il suo Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody) interpreta il villain del film, elemento sempre rilevante nelle pellicole bondiane, mentre Ana de Armas (vista, ad esempio, in Blade Runner 2049) e Lashana Lynch (vista in Captain Marvel) sono gli agenti Paloma e Nomi.
Il regista
Cary Joji Fukunaga è il regista di No Time To Die, chiamato a sostituire Danny Boyle dopo che questi ha rinunciato al progetto della pellicola. Una scelta interessante, da parte della produzione, che inizialmente aveva adocchiato altri registi con più esperienza e più quotati, come Christopher Nolan o Denis Villeneuve. Fukunaga, dalle indubbie qualità artistiche e tecniche, è comunque un regista giovane con relativamente poche opere all’attivo, anche se apprezzate da pubblico e critica: ad esempio Beasts of No Nation e la sua direzione in opere seriali come True Detective e Maniac.
Il futuro
Questo è l’ultimo film con Daniel Craig nei panni di Bond, è assodato e definitivo: già una volta l’attore inglese aveva detto addio al personaggio, dopo Spectre: troppa fatica, fisica ed emotiva, che pensava di non poter più gestire. La produttrice Barbara Broccoli, tuttavia, gli ha dato tutto il tempo di cui aveva bisogno per trovare le energie per chiudere il cerchio e girare l’ultimo film.
Ora è caccia al nuovo Bond: o meglio, i fan del personaggio si stanno già scatenando coi fantacasting, ma la produzione afferma che la ricerca non partirà prime del 2022 e delle dovute celebrazioni a Craig e alla sua interpretazione.
Del resto, il prossimo Bond sarà necessariamente ancora più di rottura rispetto a questo, ma al momento non c’è nulla di ufficiale riguardo alla direzione che prenderà il franchise in futuro.
No Time To Die è al cinema dal 30 settembre, distribuito da Universal Pictures.
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