Nonostante l’epoca della sua esplosione e proliferazione sia lontana, il genere western continua ad affascinare ed a portare diversi filmmaker a realizzare nuovi lungometraggi. In questo approfondimento vogliamo proporvi 10 film western da poter guardare su Amazon Prime Video (piattaforma che è ricca di lungometraggi più datati, e che di conseguenza può proporre anche svariati western agli appassionati).
In questo approfondimento dedicato ai 10 film western da vedere su Prime Video abbiamo provato a mettere un po’ di tutto: dai classici di Sergio Leone (la trilogia del dollaro non può mancare), alla parodia western di Franco e Ciccio, il popolare duo comico che tra gli anni Sessanta e Settanta non ha mancato di alimentare quell’intrigante meccanismo postmoderno con cui il cinema fagocitava il cinema, riproponendo celebri film all’interno di un genere completamente diverso.
Ma andiamo a proporveli nel dettaglio.
Per un pugno di dollari (1964)
Si tratta del film che apre la trilogia del dollaro di Sergio Leone, un titolo che è leggenda e che lancia nell’olimpo di Hollywood un attore come Clint Eastwood, a cui è bastata un’unica espressione per entrare nel cuore degli appassionati.
Il film è un remake non dichiarato de La sfida del Samurai di Akira Kurosawa (e Leone, infatti, ebbe una controversia con il regista giapponese), lungometraggio dal quale Per un pugno di dollari prese l’impalcatura narrativa.
La storia racconta di un personaggio, quello di Clint Eastwood, chiamato lo Straniero, che arriva in una città al confine tra Messico e Stati Uniti scoprendo che è in corso una faida tra due famiglie dominanti. Sarà così che lo Straniero si venderà ad entrambe, iniziando un doppio gioco pericoloso.
Nonostante, appunto, l’ispirazione di base di Leone fosse stata data dalla visione de La Sfida del Samurai, Per un pugno di dollari risulta essere innovativo, perché propone un cambiamento sostanziale all’interno del genere western, creando una maggiore ambiguità tra personaggi positivi e negativi, e mostrando un west nudo e crudo, pieno di violenza e brutalità.
E poi le musiche di Ennio Morricone, che si rinominò Dan Savio, hanno creato quella suggestione totale che ha reso il film ancora più leggendario. Da sottolineare anche la presenza di Gian Maria Volonté.
Per qualche dollaro in più (1965)
Si tratta del secondo film della trilogia del dollaro, che vede presenti nel cast, oltre a Clint Eastwood ed a Gian Maria Volonté anche Lee Van Cleef (da non dimenticare anche la presenza di Mario Brega). Dopo l’inaspettato successo di Per un pugno di dollari, Sergio Leone decise di allontanarsi dai produttori della Jolly Film e di puntare ancora una volta sul western con l’obiettivo di ottenere, appunto, qualche (milione di) dollaro in più.
La storia raccontata è quella di due cacciatori di taglie, uno giovane e l’altro anziano, che si uniscono per catturare un fuorilegge. Fu un film che rimarcò gli elementi alla base di Per un pugno di dollari, con personaggi duri e molto sfumati. Ma, allo stesso tempo, fu inserito anche un po’ di umorismo.
I risultati furono grandiosi anche questa volta, tanto che Per qualche dollaro in più risulta stare al quinto posto tra i film italiani più visti di sempre.
Django (1966)
Il film che ha in parte ispirato Quentin Tarantino per il suo western omonimo è, anche in questo caso, marcato italiano: alla regia di Django c’è Sergio Corbucci, mentre il protagonista è un giovane Franco Nero.
La storia di Django mette al centro un reduce nordista che, alla fine della Guerra di Secessione, si ritrova a camminare per gli Stati Uniti trascinando una cassa da morto. Il protagonista arriva in una città fantasma con l’obiettivo preciso di vendicarsi per l’uccisione della moglie.
Lo sguardo malinconico ma deciso di Franco Nero, e la brutalità dei personaggi, rendono Django un piccolo gioiellino western. Il successo internazionale del film portò varie produzioni ad utilizzare il nome di Django per girare altri film di genere.
Django Unchained (2012)
Quentin Tarantino da cinefilo doc e da divoratore di cinema di genere ha iniziato a darsi al western proprio con Django Unchained, film del 2012 con Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio e Samuel L. Jackson.
La trama di base è completamente diversa dallo Django di Corbucci (anche se possiamo segnalare un’apparizione di Franco Nero). La storia racconta di uno schiavo che viene rintracciato da un cacciatore di taglie , che lo aiuterà a ritrovare la moglie Broomhilda, anch’essa schiavizzata.
Tarantino tira fuori, oltre che la sua consueta maestria e passione cinefila, anche uno spirito politico che eleva il film, rendendo Django Unchained una vera e propria storia che, attraverso il passato, polemizza contro gli Stati Uniti contemporanei ancora infarciti di razzismo (la scena in cui ridicolizza il Ku Klu Klan vale da sola la visione del film).
E poi, oltre ad un grande Christoph Waltz, c’è da lodare l’apparizione di Leonardo DiCaprio, che in un ruolo da non protagonista riesce comunque a sfoderare una prestazione immortale.
Ombre Rosse (1939)
John Ford è un nome che sa di garanzia, quando si parla di western americani il primo filmmaker che viene in mente è proprio John Ford, e Ombre Rosse è uno dei suoi film simbolo, che essendo presente nella libreria di Prime Video non poteva mancare tra i 10 film western da segnalare.
La storia è tratta da un racconto intitolato La diligenza per Lordsburg e narra del viaggio di una diligenza attraverso il pericoloso territorio Apache. Giusto per far capire quanto Ombre Rosse abbia influenzato l’immaginario collettivo, e la stessa definizione di western, possiamo far notare che si tratta di uno dei primi film girati nella Mountain Valley, e che il protagonista del lungometraggio è John Wayne, divenuto un’icona cinematografica e del western.
L’aspetto curioso della produzione è che i vari Studios contattati da John Ford erano titubanti sull’idea di utilizzare John Wayne come protagonista, e di produrre un western a basso budget. Oltre al successo ai botteghini, Ombre Rosse si portò a casa anche due premi Oscar.
Revenant – Redivivo (2016)
Parliamo del film che ha consegnato per la prima volta un Oscar a Leonardo DiCaprio. Revenant è stato diretto da Alejandro González Iñárritu ed è tratto da una storia vera che racconta di Hugh Glass, un cacciatore di pelli realmente esistito tra la fine del Settecento e l’Ottocento, che nel 1823 durante una spedizione in Missouri fu abbandonato in fin di vita dai suoi compagni, dopo essere stato aggredito da un orso, ma riuscì a sopravvivere.
La regia di Iñárritu propone piani sequenza notevoli, e le performance di DiCaprio e Tom Hardy impreziosiscono un film che riesce a raccontare dramma, vendetta, resilienza, mostrando una vasta gamma di emozioni e prove delle capacità umane di un certo spessore.
Revenant mostra anche l’inizio della speculazione capitalista e consumista capace di portare il mondo e l’uomo verso la distruzione di sé stesso e dell’ambiente intorno. La caccia per il possesso di pelli e pellicce creò tensioni tra comunità indiane, e portò gli occidentali a cercare di spremere fino all’osso ambienti naturali per tanto tempo incontaminati.
Il bello, il brutto, il cretino (1967)
Un anno dopo l’uscita de Il Buono, il brutto, il cattivo il duo comico Franco e Ciccio si cimenta in una parodia western diretta da Giovanni Grimaldi, intitolata Il bello, il brutto, il cretino. Al centro della storia c’è Franco che è un bounty killer, mentre Ciccio è un bandito. I due si mettono d’accordo per poter riscuotere la taglia di Ciccio, ma Franco non riesce ad impedirne la morte (apparente). I due si riconcilieranno in qualche maniera, continuando a vivere avventure e situazioni al limite nel vecchio west.
Diciamo che non si tratta di un film di grande livello, e Franco e Ciccio utilizzano le loro solite gag per dare un po’ di umorismo. L’aspetto interessante è il vedere come, ad un solo anno dall’uscita dal film capolavoro di Sergio Leone, l’industria cinematografica fosse già in grado di sfornarne una parodia, che alla fine riusciva anche a fare la sua figura ai botteghini.
Il massacro di Fort Apache (1948)
Continuiamo questa lista dei 10 film western da vedere su Amazon Prime Video chiamando di nuovo in causa John Ford, e proponendo Il massacro di Fort Apache, un lungometraggio con Victor McLaglen, Pedro Armendáriz e Shirley Temple.
Si tratta del primo film della trilogia sulla cavalleria statunitense, che racconta la storia del colonnello Turner, che dopo la Guerra di Secessione viene spedito a Fort Apache, accompagnato dalla figlia Philadelphia. Deciso ad ottenere gloria, il suo modo di agire porterà l’esercito ad uno scontro con gli Apache che risulterà essere disastroso.
La storia riprende, in qualche maniera, le vicende del generale Custer, ed anche lo stesso John Ford trova nel personaggio di Cochise un esponente della comunità indiana diverso dal solito indiano cattivo raccontato nei film western americani.
Giù la testa (1971)
Chiamiamo di nuovo in causa Sergio Leone citando il suo western meno popolare. Il film è ambientato in Messico ai tempi della rivoluzione, e racconta di un bandito messicano che si unisce alle truppe di Villa e Zapata, ma il comandante dell’esercito governativo fa uccidere i suoi figli. L’uomo decide di vendicarsi, ma viene fatto prigioniero, e la sua condizione ispirerà un altro bandito verso la causa della rivoluzione.
I classici meccanismi cinematografici di Sergio Leone nel western in questo film vengono ripetuti ma in una maniera un po’ più stanca e meno accattivante. Questo anche perché Leone non aveva voglia di mettersi alla regia di Giù la Testa, considerando che aveva già scelto come regista del progetto il grande Sam Peckinpah. Ma gli attori protagonisti si rifiutarono di girare il film se alla regia non ci fosse stato lo stesso Leone. Fu così che il filmmaker dovette “calare la testa” e accettare.
Il mio nome è nessuno (1973)
Chiudiamo questa lista dei 10 film western da vedere su Prime Video chiamando in causa Terence Hill, questa volta non per il cult Lo chiamavano Trinità, ma nel lungometraggio Il mio nome è nessuno.
Gli anni Settanta furono l’epoca che andò a segnare la fine dei western, ed a testimoniarlo ci fu la proliferazione di tanti film umoristici con questo tipo di ambientazione. Anche Il mio nome è nessuno cerca di rispettare questa cosa, mettendo al centro l’epoca di conclusione del Selvaggio West, ed il protagonista, chiamato appunto Nessuno. Il personaggio cercherà in tutti i modi di rimettere in gioco il vecchio cacciatore di taglie Jack Beauregard, pronto a tuffarsi in un’ultima grande impresa: quella di dare la caccia al mucchio selvaggio.
Un’atmosfera crepuscolare fa vivere i riverberi dell’epoca d’oro del cinema western, con Sergio Leone produttore ed Ennio Morricone alle musiche, ma con protagonista quel Terence Hill che con il suo Lo chiamavano Trinità del 1970 fece intendere come il western ormai funzionasse di più nelle commedie, che non con le dure e crude atmosfere della trilogia del dollaro.