Le piattaforme social hanno un problema con l’antisemitismo, forma di odio che verrebbe largamente ignorata rispetto ad altri temi ritenuti di maggiore urgenza. A dirlo è il Center for Countering Digital Hatred del Regno Unito. 

Oltre l’80% dei post e commenti a contenuto antisemita non viene rimosso. L’ente ha segnalato a diverse piattaforme oltre 700 diversi contenuti antisemiti, che complessivamente avevano accumulato milioni di visualizzazioni. La ricerca è stata condotta sui cinque social più usati al mondo: Facebook, Instagram, TikTok, Twitter e YouTube.

Facebook, stando al CCDH, si sarebbe guadagnato la maglia nera: il social non ha cancellato l’89% dei post segnalati per istigazione all’odio. Secondo l’ente, i post in questione erano “in chiara violazione delle stesse policy del sito”.

In modo da non inquinare il risultato della ricerca, i post sono stati segnalati usando un account normale e non un account formalmente collegato all’organizzazione. Tra tutti i siti presi in considerazione, quello che si è comportato meglio è YouTube con 11 contenuti eliminati su 52 segnalati (21,2%). Un risultato tutto fuorché incoraggiante.

I ricercatori hanno poi notato la presenza di un gran numero di gruppi Facebook utilizzati esplicitamente ed esclusivamente per discutere teorie del complotto di matrice antisemita, tutti con titoli eloquenti come “Exposing the new world order” o “Exposing Zionism”.  In copertina: un esempio di caricatura contro gli ebrei ‘rei di aver creato il Covid’ (via The Jewish Chronicle)