L’Iran corre ai ripari: troppi divorzi e nascite in caduta libera. Così lunedì le autorità hanno presentato un’app d’incontri gestita dallo Stato. Una specie di Tinder rispettosa di tutti i ‘valori’ religiosi della teocrazia. Si chiama Hamdam.

Hamdan, come specificano le autorità, è l’unica dating app legale in Iran. Insomma, niente Tinder, Bumble e soci. L’unico modo che hanno i giovani iraniani per trovare l’anima gemella – senza incorrere in sanzioni estremamente severe – è quello di rivolgersi ad Hamdam.

Per registrarsi è necessario caricare un documento d’identità, ma è solo il primo ostacolo. Gli utenti devono anche superare un test piscologico. Anche i match funzionano diversamente: una volta che l’app individua una compatibilità tra due persone, la palla passa alle rispettive famiglie, che dovranno conoscersi e approvare l’unione. Nota a margine: all’incontro assiste anche un consulente ufficiale dell’app, che eventualmente sarà poi incaricato di seguire l’andamento della coppia per i quattro anni successivi al matrimonio. Viste le circostanze, forse il celibato rimane una scelta preferibile.

Ovviamente l’iscrizione all’app è rigorosamente consentita solo agli eterosessuali. Niente coppie dello stesso sesso: l‘omosessualità è perseguita penalmente in Iran.

L’app – spiegano le autorità – è indirizzata esclusivamente a chi cerca un matrimonio stabile, monogamo e duraturo. «La famiglia è sotto attacco da parte del diavolo, i nemici dell’Iran vogliono imporre le loro idee», ha detto ad Al Jazeera Komeil Khojasteh, capo del Tebyan Cultural Institute.

In Iran – scrive Il Post – ci sono grossomodo 13 milioni di giovani single, con un’età compresa trai 18 e 35 anni. Il calo delle nascite e i conseguenti rischi per la crescita demografica del Paese sono un’importante priorità dell’azione di governo della teocrazia.