Amazon dichiara di aver in mente di migliorare il servizio a disposizione dei propri clienti, nel dar vita a Sidewalk, un sistema di passaggio dati che da sempre si annida silenzioso negli smart speaker Echo e nei video-spioncini Ring. Oggi, il gigante dell’e-commerce ha attivato negli Stati Uniti la funzione e ora le macchine in questione si stanno tutte condividendo una mole di dati che è difficile da definire.
Il progetto preoccupa e preoccupa molto. Pur non cedendo alla paranoia della rivolta delle macchine o dello strapotere corporativo, resta il fatto che si sappia veramente poco di come sia gestita questa Rete parallela e misteriosa.
Di base, ogni apparecchio smart di Amazon “attinge” dal wifi domestico del proprio utente per condividerlo con i suoi simili presenti nel quartiere. I device compatibili con il servizio hanno infatti iniziato a instaurare un “Sidewalk Bridge” attraverso connessioni Bluetooth e un segnale nello spettro dei 900 MHz, in modo da scambiarsi vari pacchetti di informazioni raccolte nelle mura domestiche.
Per garantirsi un traffico d’informazioni stabile e agile, Sidewalk prosciuga quindi una minima parte della potenza di banda di coloro che lo ospitano (fino a 500MB al mese), con il risultato che la Big Tech si sta costruendo una Rete sulle spalle dei propri clienti.
Difficile credere che questa funzione sia indispensabile, ancor più difficile credere che sia stata pensata al solo fine di fare del bene alle persone che la subiscono, tuttavia sono le incognite a inquietare.
Gli autori del The Washington Post, quotidiano che, come Amazon, è in mano a Jeff Bezos, non sono riusciti a ricevere alcuna risposta alle loro domande ed è lecito mettere in dubbio che questa Rete “occulta” sia effettivamente dotata di sistemi di difesa tali da non mettere a rischio la sicurezza dei clienti.
Ovviamente, l’azienda giura che tutto sia sotto controllo, tuttavia è bene ricordare che Amazon si era anche impegnata a garantire che le Skill di Alexa non rappresentassero una minaccia alla privacy delle persone, un traguardo che ha fallito nell’indifferenza comune, ovvero senza maturare alcun contraccolpo significativo.
Nel dubbio, molte testate tech di oltreoceano si stanno muovendo per insegnare ai propri lettori come disattivare il servizio.
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