Il terzo capitolo di una delle saghe horror più fortunate prende spunto da un vero fatto di cronaca: The Conjuring: Per ordine del Diavolo, è nelle sale italiane dal 2 giugno e racconta il processo ad Arne Johnson, avvenuto nel 1981.

Arne Johnson ha ucciso il suo proprietario di casa e, come difesa, ha dichiarato di averlo fatto perché posseduto da un demone. Ad avvalorare la sua tesi hanno testimoniato in tribunale i coniugi Lorraine ed Ed Warren, esperti di occulto e demonologia, protagonisti della saga horror creata da James Wan.

A interpretarli sono ancora una volta Vera Farmiga e Patrick Wilson. Ruairi O’Connor, visto in Teen Spirti, nella serie The Spanish Princesse e presto nella seconda stagione di The Morning Show, è invece Arne Johnson. Lo abbiamo incontrato via Zoom, in occasione della presentazione di The Conjuring: Per ordine del Diavolo, diretto da Michael Chaves.

 

Intervista a Ruairi O’Connor

The Conjuring: Per ordine del Diavolo e il sacrificio

Questo è un film horror, ma nel profondo è anche una storia d’amore. Il tuo personaggio si sacrifica per un bambino. Pensi che l’amore, essere pronti a sacrificarsi per gli altri, sia più forte di qualsiasi demone?

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Sì, penso sia molto potente. Penso che sia più forte perché non credo ai demoni. Sono molto cinico, razionale e noioso. Quindi sì, il sacrificio è molto più potente. Quindi sì, il sacrificio è molto

più potente: perché è reale. Le cose che non esistono non hanno potere. Ma ci stiamo infilando in un vicolo cieco. Allo stesso tempo il sacrificio può essere nocivo e non necessario. È una domanda complicata.

 

The Conjuring: Per ordine del diavolo e l’importanza di farsi domande

Il personaggio di John Noble dice che per i Satanisti i perché sono irrilevanti. Secondo te è proprio quando smettiamo di chiederci perché stiamo facendo qualcosa, che succedono cose terribili?

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Sì, penso sia un ottimo punto di vista: l’unica cosa che può far compiere atti terribili alle brave persone è il dogma. Tutto ciò che non viene messo in discussione. “Facciamo questo perché è così”.

Fino a quando sei cinico, razionale e noioso come me e ti chiedi sempre il perché delle cose è difficile che tu possa fare qualcosa di terribile. Però fai anche meno cose, perché è un processo lento e ragionato.

Però sì, penso che dovremmo farci più spesso delle domande. In ogni campo.

 

The Conjuring: Per ordine del diavolo e la paura

Grazie a questo film hai visto delle cose davvero strane e conosci tutti i trucchi e i segreti dietro ogni scena. Quindi cosa ti spaventa adesso, quando guardi un film?

Sì ho visto come fanno il sangue finto, come spruzzano la vernice su tutto. È incredibile quello che fanno: i truccatori sono davvero bravi.

Ma sono almeno 5 anni, forse di più, che i film horror non mi fanno più paura. Perché guardo film horror fin da quando ero bambino. Mi terrorizzavano, ne sono rimasto segnato, probabilmente mi hanno trasformato in una persona strana.

Non mi spavento se non è qualcosa di molto psicologico. Come Funny Games: l’ho visto l’altro giorno. È un tipo diverso di paura.

 

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La mia fidanzata non guarda film horror e per farle guardare questo ho dovuto farle togliere le mani da davanti agli occhi. Volevo vedere quanto le avrebbe fatto paura. E si è spaventata molto. E, in modo quasi sadico, mi ha reso felice.

Non vedo l’ora di andare al cinema: spero di vedere le persone urlare. Perché è una cosa molto viscerale: è come quando sei un comico e le persone ridono o no alle tue battute. Solo così sai se hai fatto un buon lavoro. Sarei molto felice di sapere che le persone urlano e si spaventano guardando questo film.

 

 

 

The Conjuring: Per ordine del Diavolo è in sala dal 2 giugno